Denise, 11 anni fa la scomparsa. Piera Maggio: "non molleremo mai"
Denise Pipitone è scomparsa 11 anni fa da Mazzara del Vallo, mentre stava giocando davanti a casa. Piera Maggio, la mamma, non ha mai smesso di cercare la sua bambina e per ricordarla ha pubblicato una lettera.
Sono passati 11 anni dalla mattina in cui Denise Pipitone è scomparsa da Mazzara del Vallo lasciando un vuoto incolmabile nella vita della sua mamma, Piera Maggio. Stava giocando come al solito sul marciapiede davanti a casa, tra via Castagnola e via La Bruna, la nonna stava mettendo la pasta nei piatti e la teneva d'occhio dall'uscio. La piccola non aveva ancora compiuto 4 anni ma in pochi attimi, di lei, sparì ogni traccia. Piera non ha mai smesso di cercarla e non ha nessuna intenzione di farlo. Per ricordarlo al mondo ha pubblicato una lettera sul blog cerchiamodenise.it: "Mia piccola Denise, noi continueremo a cercarti sempre, non molleremo mai! Anche se lontani, siamo vicini con il cuore e con la mente" scrive dopo aver puntato il dito contro la “burocrazia che ha trasformato il nostro dolore in azioni meccaniche quasi a dimenticare che dietro questo dramma esiste la tua stessa vita".
Un dramma per cui è in corso a Palermo un processo di appello che vede imputata Jessica Pulizzi, sorella di Denise da parte di padre (Piero Pulizzi), assolta in primo grado dal Tribunale di Marsala dall'accusa di concorso nel sequestro dove era imputata insieme alla madre. A far discutere, all'inizio del nuovo processo, l'intercettazione ambientale dell'11 ottobre 2004 dove si sentirebbe la voce di Jessica Pulizzi mentre dice alla sorella minore Alice, a casa della madre Anna Corona, "Quanno eramu 'ncasa, a mamma l'ha uccisa a Denise" (Quando eravamo in casa, la mamma ha ucciso Denise). Alice, di rimando, le chiede: "A mamma l'ha uccisa a Denise?". E Jessica le raccomanda: "Tu di sti cosi unn'ha parlari" (non ne devi parlare). Alice, che quel giorno deve testimoniare al processo le risponde: "È logico". La sentenza è prevista per il 2 ottobre.
“Defraudata dall'amore di mia figlia - scrive oggi Piera Maggio -, ferita giornalmente da una apparente normalità giudiziaria e da un finto perbenismo, mi chiedo come mai sono trascorsi tutti questi anni, e chissà quanti ancora, perché si giunga ad una vera Verità e ad una lenta e tanto attesa Giustizia”. Mai quanto è attesa la speranza “di riabbracciare Denise, dentro di noi, al di là del pensiero di alcuni - aggiunge la mamma -. Noi vogliamo che i Mostri vengano assicurati alla giustizia e non lasciati liberi di vivere una vita indisturbati, sapendo di aver fatto del male".
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