Asifa, la drag queen musulmana che ha conquistato Londra

Asifa Quraishi, 32 anni, è nata in Pakistan ma vive a Londra dove, nel 2011,  è diventata la prima drag queen musulmana. Oggi è il modello dei gay asiatici del Regno Unito e le minacce di morte non la spaventano.

Asifa Quraishi, la prima drag queen musulmana, combatte per i diritti LGBT.


È nata in Pakistan 32 anni fa ma da tempo vive a Londra. È gay, è una drag queen, è musulmana, è Asifa Lahore, al secolo Asif Quraishi, una che nel Regno Unito sta facendo molto rumore. C’è chi la ama e la vede come un mito e chi la minaccia e la vorrebbe morta. Lei non si scompone e va dritto per la sua strada. Dietro a quel corpo minuto, a quel viso dai lineamenti delicati e quella voce gentile c’è un carattere di ferro, deciso a cambiare le cose. Il pubblico l’ha conosciuta nel 2001 quando si è presentata sul palco con un burqa e ha inscenato uno spogliarello. Da allora niente è stato più come prima. 

Ad ascoltarla nel documentario del Guardian, nelle interviste alla Bbc, all’Huffingnton Post, e a breve perfino a Channel Four, si capisce perché nei locali di West London e di Birmingham, dove c’è la comunità di gay asiatici (molti di loro musulmani) più numerosa del Regno, Asifa è quello che tutti vorrebbero essere. Perché Asifa è, semplicemente, se stessa. Non ha paura di dichiarasi musulmana e gay. Anzi, ne è orgogliosa. “L’identità sessuale non è una scelta, la religione sì: ho scelto l’Islam, il resto l’ho accettato, assecondando la mia natura”. E non ha paura di giocare con i simboli delle culture, più o meno provocatori. Di certo il video in cui parafrasa Barbie Girl vestita con il burqa e sullo sfondo una bandiera arcobaleno le ha dato parecchio filo da torcere. Tant’è, il magazine britannico Attitude le ha appena consegnato il premio LGBT e lei ha tutte le intenzioni di continuare la sua vita. 

Come tutte le drag queen che ispira, la sua vita è doppia e ogni volta che veste i panni di Asifa, sa che potrebbe essere l’ultima. “Ogni volta che entriamo o usciamo dai locali abbiamo paura che qualcuno ci aggredisca” racconta Ali, anche lui gay, pakistano e musulmano che grazie agli insegnamenti di Asifa, ha trovato la forza per vestirsi, truccarsi, salire sul palco, ballare e diventare una drag queen a tutti gli effetti. Perché quando si ritrovano al Club Kali o al London’s Disco Rani, tanto per citare i più famosi, “siamo finalmente libere di essere quello che vogliamo”. Quello che succede fuori, non conta più.

Le minacce di morte (a decine) passano in secondo piano perché anche se “perfino in Inghilterra è difficile cambiare la mentalità e abbattere i pregiudizi radicati tra i musulmani che vivono qui, almeno possiamo farlo, possiamo essere noi stessi. E lo facciamo per tutti quelli che a Lahore non hanno la nostra fortuna”.

Copyright foto: Kika Press
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