Autismo: approvata la prima legge nazionale
La prima legge nazionale sull'autismo è stata approvata dal Parlamento. Dopo il sì della Camera, è arrivato quello del Senato. Ma restano ancora molti dubbi, sul finanziamento alla ricerca.
L'Italia ha finalmente una prima legge nazionale sull'autismo, dal titolo Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. Il via libera della Camera risale circa ad un mese fa. Adesso anche la commissione Sanità del Senato, in sede deliberante, ha approvato.
Un passo importante per i malati e per le loro famiglie, perché il testo prevede l'inserimento del disturbo nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) dei trattamenti per l'autismo, che quindi saranno a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) e non più dei pazienti. Non solo. La legge prevede l'aggiornamento delle linee guida per la prevenzione, la diagnosi e la cura. Il problema, però, è che non sono stanziati fondi a carico dello Stato.
La presidente della Camera, Laura Boldrini, esulta (via twitter): "Parlamento approva legge autismo. Felice per risultato che migliorerà la salute e l'inserimento sociale di tante persone". Indubbio miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disturbi dello spettro autistico. Esenzioni e riconoscimento potranno garantire diagnosi precoci e cure personalizzate senza disparità di trattamento a seconda delle Regioni. Insomma, in linea generale, la legge ha il sapore del riconoscimento della gravità di una patologia complessa, e il parziale accoglimento di alcune difficoltà che fino ad oggi gravavano sulle spalle dei parenti dei malati.
Ma ora che la scienza ha definitivamente tolto ogni dubbio sulla correlazione tra disturbi dello spettro autistico e vaccini, molto c'è ancora da fare per comprendere a fondo questa malattia. Ed ecco il tasto dolente. Legge alla mano, al Ministero della Salute spetterà il compito di sviluppare progetti di ricerca e pratiche terapeutiche. Il timore però è che, mancando finanziamenti specifici e indicazioni nette sulle terapie, il testo unico prenda la forma di una semplice dichiarazione d'intenti.
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