È nato il figlio della "coppia diabolica": il Tribunale ne deciderà le sorti

Il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher è nato poco prima dll'1 del 16 agosto, a Milano. Il piccolo è stato allontanato immediatamente dalla madre. Entro martedì i giudici decideranno il suo futuro.  

Il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher è nato poco prima dll'1 del 16 agosto.



Il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher è nato con un parto cesareo, poco dopo la mezzanotte di Ferragosto, alla clinica Mangiagalli di Milano. Sta bene, pesa 3 chili e mezzo ma invece della gioia, questo parto è impregnato di dolore. I suoi genitori sono stati condannati in primo grado a 14 anni di carcere per aver aggredito e sfigurato con l'acido muriatico un ex compagno di liceo della mamma, Pietro Barbini. Lui non può saperlo ma ne subisce già le conseguenze: non ha mai visto suo padre e non potrà vedere sua madre fino alla decisione del Tribunale dei Minori di Milano che - tra lunedì e martedì - emetterà un provvedimento temporaneo, in attesa di quella definitiva sulla possibilità di una procedura di adozione o di un eventuale affidamento ai nonni materni in attesa che la madre sconti la condanna.
 
La prassi va così”, in casi delicati come questo, spiega il pm di turno dei minori, Annamaria Fiorillo. Una prassi che vuole tutelare gli interessi del bambino che in questo caso, per chi si fosse perso la vicenda, è il figlio di quella che la cronaca ha ribattezzato “la coppia diabolica”. Il fatto è che definire che cosa sia “meglio” per il piccolo non è così scontato. La magistratura propende per l’adozione mentre la famiglia Levato, attraverso i suoi legali, si augura che i giudici scelgano l'affidamento ai nonni: "Il punto - spiega Laura Cossar, l’avvocato che assiste Martina e i suoi genitori - è che c'è un bambino appena nato e che tra i suoi primi diritti dovrebbe avere quello di essere allattato dalla mamma e preso in braccio dai nonni". Cosa che invece non è accaduta per un provvedimento d'urgenza emesso dal pubblico ministero. "Finora - aggiunge il legale -, se l'ottica è stata quella della tutela del bambino, questo provvedimento lo ha danneggiato”.

In lacrime anche Vincenzo, il padre di Martina: "È stata un'atrocità vedere quel bambino portato via dalla madre  - ha detto  -. Nessuno poteva toccarlo, quasi fosse un appestato”. Patrizia Ravasi, la mamma di Alexander, gli fa eco appellandosi a "un minimo di umanità" nei confronti della neomamma.

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