Zalando sceglie l'Italia per aprire il suo magazzino

Udite udite, Zalando sbarca in Italia. Il che significa tre cose: che nasceranno nuovi posti di lavoro (qualche centinaia), che le merci arriveranno prima, e che l’Italia è ancora l’Italia se il colosso dell’e-commerce tedesco, numero uno in Europa nell’abbigliamento, ha scelto il Bel Paese per aprire il primo centro di distribuzione fuori dai confini nazionali. Succederà nei primi mesi del 2016, resta solo da capire dove.

Mappe alla mano, Robert Gentz, il 32enne fondatore del gruppo da 16 milioni di clienti e oltre 2 miliardi di fatturato, pensa a qualche città del nord, in modo che siano comode per servire anche Austria e Svizzera, mercati di riferimento dell’azienda che è quotata alla Borsa di Francoforte e valutata almeno cinque miliardi di euro. 

“Il magazzino satellite è un passo importante - spiega a La Stampa Giuseppe Tamola, il country manager non ancora 30enne -. La presenza sul mercato ci permetterà di consegnare in tempi più rapidi e sperimentare soluzioni nuove, dall’assistenza clienti al cambio merci”. Musica per le orecchie di chi, con Zalando, ha un appuntamento fisso quando fa shopping. E in Italia sono in molti: “Quando si parla di moda, la spesa media pro-capite è tra le più alte al mondo, e l’e-commerce sta crescendo parecchio”. Insomma, al bando i timori e al bando i gufi che vedono nella burocrazia italiana e nei costi l’ostacolo più grande, “c’è una domanda potenziale molto alta e aziende competenti con cui lavorare. Ci saranno vantaggi per noi, soprattutto per la logistica, ma anche per il sistema-Italia”.  

 

Soprattutto in prospettiva: nello Stivale il commercio online cresce a doppia cifra, un giro d’affari ancora lontano dalle “locomotive digitali” (prima tra tutte la Gran Bretagna). Prima che Zalando sbarcasse in Italia. Dopo, la solfa potrebbe essere tutt’altra.