Maroc Hebdo: “Si devono bruciare gli omosessuali?”. Poi fa marcia indietro
Il settimanale marocchino Maroc Hebdo lancia la provocazione “Si devono bruciare gli omosessuali?” ma dopo nemmeno 24 ore di critiche al vetriolo fa marcia indietro, ritira la pubblicazione e cancella i post su Facebook.
“Si devono bruciare gli omosessuali?” domanda la copertina del settimanale Maroc Hebdo in edicola dal’11 giugno (fino al 12). “Ma siete pazzi?”, “Ma siete stupidi?”, “Bisogna bruciare la redazione di Maroc Hebdo?”, “Omofobi”, “Merde”, gli rispondono i lettori sulla pagina Facebook. Per citare i più cauti, perché i commenti al titolo decisamente provocatorio (molto più di quanto non lo siano i servizi all’interno) coprono tutta la gamma degli insulti possibili. Tanto che nel pomeriggio di venerdì, Mohamed Selhami, il direttore chiede scusa se ha offeso la sensibilità di qualcuno, dice che voleva solo discutere e ritira le copie dalle vendite, cancella i post da Facebook e grazie e arrivederci.
Negli ultimi tempi, in Marocco, il dibattito sugli omosessuali, è al centro della scena. Il 22 maggio scorso tre ragazzi sono stati condannati - l’articolo 489 del codice penale prevede fino a 3 anni di carcere per chi commette “atti contro natura” -, dieci giorni dopo due attiviste del movimento Femen sono state cacciate dai confini dopo una provocazione davanti alla torre di Rabat. Poche ore dopo due ragazzi sorpresi a baciarsi sono stati arrestati. Ora questa copertina che sbatte(va) in prima pagina due gay in piscina e si domanda(va) se debbano essere bruciati.
Certo, a leggere i servizi (finché erano disponibili), si capisce che il dibattito è aperto: “Un sondaggio del novembre 2014 - scrive(va) l’articolo firmato da Noureddine Jouhari - ha rivelato che solo l’11% della popolazione marocchina sarebbe favorevole alla depenalizzazione dell'omosessualità. Una cifra che dice tanto su quanto l’omosessualità sia uno stigma non solo per le autorità ma anche per la società”. Il collega Mustapha Sehimi, nel servizio che segue (o meglio che seguiva), conclude(va): “L’omosessualità in Marocco? La moralità pubblica preserva i valori religiosi. Il legislatore è responsabile di queste funzioni e della missione di ordine pubblico. C'è ancora molto da fare per il consolidamento dei Diritti Umani per non allontanarsi da una lotta discutibile di una causa marginale come quella della depenalizzazione dell'omosessualità!”
Insomma, le posizioni del settimanale amato dagli intellettuali, proprio riformiste non sono. D’altra parte, mentre il ministro della Salute chiede la depenalizzazione dell’omosessualità, il sommario in copertina sintetizza: “Certo, è un diritto individuale. Ma che ne è della morale e dei valori religiosi?”. Il dibattito è aperto e anche se la pubblicazione è sparita dalla rete, ormai il sasso è stato lanciato e i toni hanno tutte le premesse di fare fuoco e fiamme.
Copyright foto: Facebook@Maroc Hebdo
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