Bambini poveri? Cervello (più) piccolo. Lo studio shock che fa discutere
A un reddito più basso corrisponderebbe (scientificamente) un cervello più piccolo. Lo studio condotto da un team di ricercatori della Columbia University su oltre mille individui è stato pubblicato sulla rivista "Nature Neuroscience". E fa discutere.
Reddito basso uguale cervello piccolo. Almeno per i bambini. Ecco lo scioccante risultato dello studio scientifico condotto da un team di ricercatori della Columbia University e apparso sulle pagine della rivista Nature Neuroscience. Un risultato che, naturalmente, sta facendo discutere ma che si basa su una ricerca durata tre anni che ha coinvolto più di mille persone.
L’analisi, condotta su giovani di età compresa tra i 3 e i 20 anni, si è concentrata sulla misurazione della struttura cerebrale e ha rilevato che chi proviene da una famiglia con un reddito annuo inferiore ai 25mila euro ha, mediamente, un cervello fino al 6% più piccolo rispetto a quello dei coetanei che possono contare su un introito annuo di quattro volte superiore.
Il perché è presto detto, almeno secondo Elizabeth Sowell dell'Institute for Developing Mind che sottolinea come le famiglie meno abbienti vivano, generalmente, vite più caotiche. "Senza implicare in alcun modo che le condizioni socioeconomiche di un individuo possano provocare cambiamenti irreversibili nello sviluppo cerebrale o cognitivo – ha comunque sottolineato la ricercatrice - i dati in nostro possesso suggeriscono come una più ampia disponibilità di stimoli e risorse possa causare delle differenze nella struttura del cervello dei bambini".
E sono proprio gli stimoli che mancherebbero all’interno dei nuclei famigliari meno benestanti ma questo si spiegherebbe più semplicemente con il livello di istruzione più basso dei genitori che provengono da un background più povero. "La correlazione - continua infatti Kimberly Noble, della prestigiosa università americana - non dipende da un rapporto di causa ed effetto, ma possiamo parlare di legami tra l'educazione dei genitori e il reddito familiare con la struttura del cervello dei bambini". Sì perché, i (discussi) risultati dello studio hanno sottolineato che, a variare, sono soprattutto le parti del cervello più utili al successo negli studi come le aree di corteccia cerebrale relative all'uso del linguaggio e alla lettura.
La ricerca, non è nemmeno il caso di dirlo, ha spaccato la comunità scientifica tra chi è d’accordo e chi no e adesso il dibattito continua sul web. E le critiche non mancano.
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