Che cosa sono le vendemmie tardive?

Vi è capitato di leggere su una bottiglia di vino la scritta "vendemmia tardiva"? È una pratica utilizzata per ritardare la raccolta in modo da aumentare la maturazione dell’uva e il livello di zuccheri. Scopriamola insieme.

La vendemmia tardiva consiste nel ritardare il raccolto dell'uva per rendere il vino ancora più gustoso.


La scritta "vendemmia tardiva" che si può trovare su alcune bottiglie di vino non è un’etichetta di qualità scadente. Ciò significa che i coltivatori hanno volontariamente aspettato più a lungo prima della raccolta per lasciar maturare più del dovuto l'uva sulle viti e in modo da aumentare la quantità di zuccheri. 

Con la vendemmia tardiva, in genere, si raccolgono i grappoli d’uva circa 2-8 settimane più tardi del raccolto normale, quando le giornate sono ancora relativamente calde, ma le notti diventano fresche e umide. 

I vini di vendemmia tardiva, perciò, sono più alcolici (perché è lo zucchero dell'uva che si trasforma in alcol durante la fermentazione) e sono molto dolci e morbidi. Essi offrono, generalmente, una gamma aromatica complessa. Questi vini vanno molto bene con i dolci oppure si degustano da soli.

Troverete talvolta anche la menzione "selezione di uve nobili". In questo caso, il vino prodotto proviene da vendemmia tardiva, ma con un’accuratezza in più nella selezione delle migliori uve per ottenere vini ancora più aromatici con un’eccezionale durata del gusto nel palato. Una vera delizia!

Tra i vini italiani a vendemmia tardiva troviamo il Buca delle Canne, la Malvasia, il Gewürztraminer e la Palazzola; tra quelli stranieri, invece, come dimenticare il delizioso Porto.

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