Pancia gonfia, addio: ecco come
La pancia gonfia è un problema che accomuna tante donne. Colpa dei cibi che fermentano, della fretta che ci fa masticare velocemente e di alcune cattive abitudini. Ma si può risolvere.
Pancia gonfia: quella sgradevole sensazione di tensione addominale che, oltre ad affaticare, rende la prova costume un vero incubo. Per migliorare questo problema, però, si può agire prima di tutto sullo stile di vita, e in particolare sulle scelte alimentari. Questo il focus del workshop La migliore educazione alimentare, presentato in Expo dal professor Enrico Stefano Corazziari, dell'Unità di Gastroenterologia dell'università Sapienza di Roma.
Il primo elemento è un dato che rassicura chi soffre di questo disturbo: non si è soli. Si tratta di un problema quotidiano, che colpisce almeno il 20% degli italiani, per un totale di circa 12 milioni di persone. E per la prima volta, spiega Corazziari all'Adnkronos, una dieta è sottoposta a uno studio scientifico, come quelli per valutare le medicine. Il risultato è che, seguendo il regime alimentare sviluppato dal team di ricerca del professor Corazziari, dopo un solo mese di dieta i pazienti hanno ridotto del 40% il numero dei giorni di pancia gonfia. Non solo: dopo 16 mesi, si raggiungono il 66% di giorni di "pancia piatta". Inoltre, il dolore addominale si riduce molto già dopo un mese. Per arrivare a queste conclusioni, lo studio ha preso in considerazione oltre una settantina di persone con intestino irritabile, di entrambi i generi, e sono stati seguiti per ben due anni.
Nello specifico, a dare risultati sorprendenti è stata una dieta personalizzata che ha evitato i cibi Fodmap (ad alta capacità fermentativa), ma che i ricercatori hanno riassunto in questi punti:
1) Scegliere, tra i cereali, il farro e i prodotti senza glutine
2) Preferire i formaggi duri e stagionati, e il latte delattosato, di soia o di riso
3) Consumare frutta, in particolare banane, mirtilli, pompelmi, kiwi, mandarini, limoni, arance, uva, lamponi e fragole
4) Spazio alla verdura in particolare a sedano, peperoni, melanzane, lattuga, fagiolini e zucche
5) Mangiare pomodoro, ricco di licopene
6) Come dolcificanti preferire saccarosio, glucosio, sciroppo d'acero e dolcificanti che non terminano in 'olo'
Evitare o limitare, perché ad alto potere fermentante:
1) Frumento e segale (pane, pasta, couscous, crackers, biscotti)
2) Mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, manghi, angurie, cachi, susine, prugne
3) Miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo
4) Latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta)
5) Carciofi, asparagi, barbabietole, cavoletti di Bruxelles, broccoli, cavoli, cavolfiori, finocchi, aglio, scalogno, funghi, piselli
6) Ceci, lenticchie, fagioli, fave
Attenzione però a iniziare un regime, che come è stato spiegato è personalizzato, senza il consiglio medico. Non tutti i soggetti, infatti, trovano gli stessi benefici, spiega Ambra Ciliberto, dietista presso l'Istituto Nazionale per la Chirurgia dell'obesità di Milano: "La tollerabilità di ciascuno ai vari alimenti è molto soggettiva". Quindi risultati diversi per pazienti diversi.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e se è vero che la fibra (in particolare quella solubile, come le pectine della frutta) aiuta contro il colesterolo, qualche trucco per consumarla ed evitare fermentazione e gas c'è: "Tutti i prodotti più raffinati fermentano a livello intestinale e quindi è preferibile consumare prodotti integrali, nonché evitare di bere acqua contemporaneamente, soprattutto se la sintomatologia è davvero fastidiosa". Anche i legumi, messi sotto accusa, non vanno disprezzati: "Poveri legumi, si sa che causano gonfiore. Ma sono molto salutari, quindi anziché evitarli si può ricorrere ai vecchi rimedi della nonna, come, ad esempio cuocerli con l'alloro". Infine, prima di intraprendere nuovi e non sempre universali regimi alimentari, meglio ricordare una regola fondamentale, semplice ed efficace per digerire meglio: "Mangiare lentamente, masticando a lungo".
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