BeRevolution: da Torino a Tokyo in 500 raccogliendo i sogni dei bimbi
Due cugini trentenni, una Fiat 500 e un progetto: attraversare il mondo da Torino a Tokyo su un'auto di culto per raccogliere i desideri dei bambini e vedere le strade attraverso i loro occhi. Andrea e Luca Bonventre partiranno a luglio con il progetto BeRevolution. Li abbiamo incontrati.
Prendete due cugini all’incirca trentenni, aggiungete una Fiat 500 (ben più vecchia di loro) e mescolate con una buona dose di sogni: il risultato è il progetto BeRevolution che condurrà i suddetti cugini torinesi ad attraversare il mondo (da Chieri, nel torinese, a Tokyo) su una macchina cult. Lo scopo è benefico (oltre che sostenibile), sulla strada si raccoglieranno i sogni dei bambini nel mondo per dare visibilità alla Onlus FORMA, la Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino nata nel 2005. D’altra parte anche alla base dell’Associazione c’è un sogno: quello di rendere le strutture sanitarie sempre più a misura di bambino e allora perché non fare incontrare queste due aspirazioni? Loro sono Andrea e Luca Bonventre, partiranno a luglio direzione Giappone e cercano sostenitori per “spingere la 500” fin laggiù.
Com’è nato il sogno di BeRevolution?
Sostanzialmente con un viaggio, una domanda e qualche settembre. Il viaggio era in Sardegna per recuperare, appunto, la 500 appena comprata e portarla a casa. Mentre tornavamo ecco la domanda, quasi all’unisono, “Ma secondo te dove può arrivare una 500?”. Settembre, poi, c’entra per molte ragioni: era settembre quando siamo andati a prendere l’auto ma anche quando Valentina, compagna di Luca, purtroppo ci ha lasciati poco dopo aver compiuto i suoi trent’anni. Da quel momento siamo entrati in contatto con la fondazione FORMA Onlus e abbiamo deciso di dedicare a loro e a lei la realizzazione di questo sogno.
Cosa farete nel (lungo) tragitto?
Entreremo in contatto con altre associazioni e fondazioni che si occupano di prima infanzia chiedendo ai bambini di disegnare i loro sogni con pennarelli e per vedere il mondo attraverso i loro occhi per realizzare, al ritorno, una raccolta “500 sogni in 500”.
Manca poco alla partenza: come ci siete riusciti?
Siamo partiti anche noi da un garage ma, diversamente da Steve Jobs, nel nostro c’era la 500. Adesso che ci siamo quasi dobbiamo dire grazie ai moltissimi amici che ci hanno aiutato a realizzare il progetto, e che ci hanno insegnato che insieme anche il lontanissimo Giappone diventa una meta raggiungibile anche se la 500 spesso ha bisogno di una spinta per partire.
Ma secondo te… dove può arrivare una 500?
Più o meno dove può arrivare il cuore di chi la guida. Col tempo abbiamo capito che il centro nevralgico di un’automobile, soprattutto della nostra, non sta nel motore.
Il countdown per la partenza è ormai alle battute conclusive ma è ancora possibile contribuire a "spingere la 500" fino in Giappone con una donazione nella sezione dedicata sul sito.
Copyright foto e video: BeRevolution.it / Vimeo.com