Bisogna andare a letto presto, se abbiamo sognato significa che abbiamo dormito bene, per addormentarsi bisogna contare le pecore... quanti luoghi comuni sul sonno conoscete? Noi ne abbiamo trovati e analizzati dieci.
Per dormire bene, la camera da letto deve essere riscaldata
Falso! La temperatura della camera è molto importante per aiutare a prendere sonno, ma non deve superare i 19° C (anche i 18° C per alcuni). Non avete mai notato che dormite meno d’estate, nelle giornate più calde? Se vi piace il calore del piumone, non è necessario che il riscaldamento sia al massimo. Per addormentarsi, infatti, il corpo deve raffreddarsi di alcuni decimi di grado. Difficile a Ferragosto o in una stanza surriscaldata!
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Ho sognato, significa che ho dormito bene
Falso! Il sogno non dipende dalla qualità del sonno, ma dal momento del risveglio. Sogniamo durante la fase REM, che è la fase dell’addormentamento e della sveglia (un sonno dunque molto leggero). Se il risveglio si verifica durante questa fase, di solito ci ricordiamo del nostro sogno per pochi minuti. Se il risveglio avviene durante un'altra fase, non ci ricordiamo nulla.
Tuttavia, ciò non significa che il sonno non sia stato efficace ; tutte queste fasi, infatti, si succedono ciclicamente durante una notte di sonno.
Vado a letto presto perché devo alzarmi presto
In generale è falso. Vi ripromettete di andare a letto presto per tutta la settimana e non ci riuscite mai? Non preoccupatevi, non siete un caso isolato. Inoltre, andare a letto tardi non è un'abitudine moderna, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Infatti, molto prima dell'invenzione dell’energia elettrica, la gente era solita andare a letto quando il sole tramontava, ma poteva anche stare sveglia alla luce di un camino o di una candela per lunghe ore.
I soli a rispettare le ore di sonno necessarie al loro benessere sono gli animali e i neonati. Quando sono stanchi non fanno nulla per rimanere svegli, ma vanno a dormire. L'istinto naturale che ci costringerebbe ad andare a dormire quando siamo stanchi non è scomparso nel corso della nostra evoluzione, ma il nostro subconscio lo ignora. Inoltre, i neonati, gli anziani e le persone in vacanza, liberi da qualsiasi vincolo orario, fanno facilmente un pisolino, a riprova che la nostra natura può prendere il sopravvento se la lasciamo fare.
Sono i ritmi di lavoro della società moderna ad aver prodotto questo cambiamento nelle nostre vite. Nella preistoria, l'uomo si alzava per andare a caccia, ovvero per assicurare la propria sopravvivenza. Oggi, è il nostro lavoro che regola i nostri orari. Ecco perché, se lavoriamo dalle 9 alle 18, non ci svegliamo alle 5 del mattino e non andiamo a letto alle 21 (salvo casi particolari).
Ci vogliono otto ore di sonno per essere in forma
Dipende. Gli studi dicono che, a seconda delle persone, ci vogliono dalle 6 alle 9 ore di sonno per essere in forma.
Resta il fatto che i bambini piccoli hanno bisogno di tanto sonno e che molti adulti hanno bisogno di meno di 6 ore per notte. Ed è soprattutto la qualità del sonno che va presa in considerazione.
Dormire in un ambiente buio, tranquillo e indisturbato sarà più benefico che in un luogo un po' rumoroso e senza tapparelle, per esempio.
Ecco perché la formula "8 ore di sonno" non può essere generalizzata: ciascuno deve trovare il numero di ore necessarie per non essere stanco. Non esiste un segreto: si deve ascoltare il proprio corpo e rilevare i segni di stanchezza.
Dormire troppo stanca
Dormire troppo stanca
Alcune persone pensano di essere stanche perché dormono troppo. È credibile? No. In effetti, non possiamo dormire troppo. L'organismo è ben fatto e quando il corpo viene "ricaricato", il risveglio è imminente. Al contrario, un disturbo del sonno con conseguente sensazione di stanchezza costante, anche quando si dorme a lungo, può essere collegato ad una patologia nascosta.
L'apnea notturna ne è un buon esempio. Le persone che ne soffrono dormono bene, senza mai soffrire di insonnia. Eppure, nonostante le ore di sonno, il risveglio è sempre faticoso e sono spesso vittime di momenti di stanchezza durante il giorno. E questo perché l’apnea notturna ostacola il recupero e il riposo (e provoca altri disturbi, per esempio al cuore).
Se dormite profondamente ma vi svegliate stanchi, consultate un medico.
Bisogna contare le pecore per addormentarsi
Una pecora, due pecore... avete mai sperimentato questa tecnica? Secondo le ricerche effettuate nel campo del sonno, contare le pecore serve a poco e niente. Per fortuna, esistono dei metodi più efficaci per abbandonarsi tra le braccia di Morfeo!
Per esempio, potete immaginare una scena rilassante di cui siete protagonisti: una spiaggia, il sole, il mare, una brezza leggera, un lettino, un buon libro... il pensiero di questa scena calma il cuore, l’organismo si addormenta facilmente e il cervello attiva il sonno.
Invece, contare gli animali stimola il cervello, che resta attivo e fatica a lasciare spazio al sonno. Lasciate perdere, e date lo stesso suggerimento ai vostri bambini!
Si può morire per mancanza di sonno
Morire no, ma il corpo è impostato per riposare quando ne ha bisogno; quindi, a meno che vi sforziate a lottare contro il sonno, non c’è pericolo di vita. Eppure tutti abbiamo cercato di combattere contro il sonno forzato per motivi professionali, ripassare per gli esami, feste... ma dove è il limite? Un uomo ha cercato di rimanere sveglio il più a lungo possibile (attenzione, è meglio non cercare di battere il record: è pericoloso per la salute) e ha retto per più di undici giorni. Ha tenuto un diario per raccontare la sua esperienza, e ha confessato di aver avuto delle allucinazioni.
In effetti, la privazione del sonno ha un impatto significativo sulla salute mentale e lo stato psicologico, tanto da essere stata utilizzata anche come tortura.
Capita di rimanere in piedi tutta la notte per finire un compito o un lavoro e di rendersi conto, la mattina dopo, di aver scritto/fatto delle cose poco sensate. Oltre agli effetti allucinatori e alle difficoltà psichiche determinate da una grave mancanza di sonno, le conseguenze possono a volte essere definitive, anche dopo il riposo.
La privazione di sonno totale, vale a dire senza fermarsi, è fatale. Esiste una patologia chiamata insonnia familiare fatale. Come suggerisce il nome, si tratta di una malattia genetica che può colpire diversi membri di una stessa famiglia. Dopo un periodo di insonnia cronica, la malattia evolve con delle allucinazioni, alterazioni della coscienza e della motricità, prima di uno stato di demenza. Non esiste ad oggi alcuna cura e il risultato è sempre fatale dopo 6-32 mesi di sintomi crescenti.
L' alcol aiuta a dormire
Eh no! È vero che, dopo una serata alcolica, ci si addormenta facilmente. E questo perché l'alcol provoca uno stato di sonnolenza che può essere l'inizio di una notte di sonno.
Tuttavia, non fatevi ingannare, perché la qualità del sonno è abbassata dall'alcool e la sveglia è di solito accompagnata da una sensazione di stanchezza (e mal di testa o altri effetti collaterali dovuti al tasso di alcol nel vostro organismo) .
Gli effetti dell’alcol possono durare fino a 6 ore, e anche un bicchiere di vino bevuto a cena può influenzare la qualità del vostro sonno.
Non solo il consumo di alcol è pericoloso per la salute, ma aumenta anche il rischio di apnea del sonno. Insomma, se soffrite d'insonnia, non è una bottiglia di vino che vi aiuterà a dormire!
Il materasso ad acqua è un'invenzione recente
Relativamente, almeno per quanto riguarda la versione moderna. Il “prototipo”, infatti, sarebbe stato creato più di 3000 anni fa dai Persiani, usando delle pelli di capra.
Nell'età contemporanea, l'idea sarà recuperata per aiutare le persone malate a ridurre i dolori durante il sonno. Il vantaggio principale di questo letto, infatti, è che si può dormire quasi in qualsiasi posizione. Va bene per le persone che hanno difficoltà a dormire su un letto "normale" o ancora per persone costrette a letto, per limitare le piaghe da decubito. È in qualche modo il primo letto medicalizzato.
Ma sono gli anni hippie e psichedelici che hanno reso celebre (e di moda) questo tipo di letto, che ha conquistato anche i vip.
Le storie servono solo ad addormentare i bambini
Falso, ma solo in parte. I più piccoli non ascoltano tanto la storia, quanto il sussurro della voce di chi la legge o racconta. Per i più grandi è diverso. Infatti, la storia o la favola permette ai bambini di imparare come funziona il mondo degli adulti. Ad esempio, le favole hanno molto spesso a che fare con il tradimento, la separazione e il ricongiungimento, ma anche con la fine dell'infanzia.
Le favole non servono solo a calmare il bambino per aiutarlo a dormire, ma anche a fargli capire meglio il mondo che lo circonda, come un allenamento al futuro.
Infine, la lettura regolare di una storia permette al bambino di avere un rituale che è importante per l’organismo: quando arriva il momento della favola, sa che sta per addormentarsi. Un rito del genere può essere benefico anche per gli adulti. Prima di andare a letto, ritagliatevi un momento di relax (fare una doccia, leggere un libro, bere una tisana...): sarà propizio al sonno.
Da ricordare: il sonno è vitale, perché permette di riposare il corpo e il cervello. Nella vita di tutti i giorni, gli orari lavorativi sono strettamente legati alle ore di sonno. È difficile andare a letto alle 21 se ci si alza alle otto il giorno dopo. Allo stesso modo, quando ci si alza alle 6, non si andrà a letto dopo mezzanotte.
Un sonno poco ristoratore non è necessariamente corto, ma di cattiva qualità. Può essere il sintomo di un'apnea del sonno o di altre patologie, che possono provocare una stanchezza cronica. In questo caso, è meglio consultare un medico.
Non serve a nulla ricorrere all'alcol. Bere non aiuta a dormire, ma crea solo uno stato di sonnolenza, seguito da una notte o da un risveglio difficili.
Bisogna ascoltare il proprio corpo e riposarsi quando riceviamo dei segnali di fatica. Un cervello stanco può essere vittima di deliri e allucinazioni.
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