Tifo: sintomi e terapia
La malattia del tifo è una malattia infettiva, contagiosa e grave, causata dal batterio rickettesia. Il batterio viene trasmessa dai roditori, come topi e ratti, e trasmessi all’uomo attraverso acari, pidocchi e punture di pulci.
Definizione
La trasmissione della malattia del tifo avviene in ambienti insalubri, dove non si rispettano le norme igieniche corrette. Esistono diversi tipi di tifo, tra questi il tifo da pidocchi, tipo esantematico o tifo europeo, dato dal batterio rickettsia prowazki, trasmessa dalle pulci. Il tifo murino o tifo tropicale, invece, è tipico dei paesi tropicali ed è trasmesso dalla pulce e causato dal batterio rickettsia mooseri. I sintomi sono simili a tutte le varie forme.
Sintomi
I sintomi del tifo esantematico appaiono dopo un periodo di incubazione di 2 settimane e presentano febbre forte, eruzioni cutanee su tutto il corpo con piccoli elementi rossi a forma di punti non in rilievo;; mal di testa, prurito, dolori diffusi, stupore, ossia immobilità dell’individuo che non parla; delirio, spesso incoerente; tosse, nausea e vomito, e altri nuovi sintomi manifestabili in caso di epidemie che lasciano definire questo tipo specifico di tifo come risorgente.
Per quanto riguarda il tifo murino, il periodo d’incubazione è più corto e dura che una sola settimana e i sintomi descritti sono per la maggior parte presenti, ma meno forti.
Diagnosi
Per diagnosticare il tifo vengono effettuate delle analisi sierologiche effettuate dopo un prelievo di sangue. In questo modo si potrà constatare la presenza di molecole specifiche ai batteri rickettsia.
Terapia
Il trattamento terapeutico tipico è quello antibiotico, costituente da antibiotici del gruppo della ciclina. In casi gravi vengono somministrati anche corticosteroidi.
Prevenzione
La prevenzione del tifo si bassa sul combattere la presenza di pulci e pidocchi, rispettando al meglio le regole d’igiene e pulizia.