Sanremo 2015: l'Italia sfila all'Ariston
Le prime quattro ore della 65a edizione del Festival di Sanremo "nel segno della gente comune" sono scivolate via "senza perturbazioni", come si era augurato Carlo Conti prima dell'esordio in Riviera. Se si esclude una delle introduzioni più lunghe (e noiose) che la prima serata ricordi, una battuta infelice di Alessandro Siani e il décolleté di Arisa decisamente troppo audace nell'abito rosso che fa i capricci (e la induce, all'uscita successiva ad indossare un reggiseno), tutto è filato liscio come l'olio. Sul Palco dell'Ariston, ieri, è andata in scena l'Italia, questa volta più delle altre. Sarà anche per il fatto che dopo due conduzioni controcorrente firmate Fazio-Littizzetto, il regime è tornato quello di un tempo e, a leggere i dati sullo share (49%, 13,2 milioni di spettatori, contro il 45,9% e i 10,9 milioni della conduzione precedente), il pubblico ha gradito. Ma andiamo con ordine.
Per prime le vallette: tesa e tremante, da sposa vestita in un abito di raso e pizzo color avorio firmato da Francesco Scognamiglio, Emma Marrone è stata la prima delle tre ad apparire sul palco dell'Ariston. Passano pochi minuti e a scendere le scale più famose della tv è Arisa. "Doveva essere un'uscita trionfale, è un'uscita da pippa" ci ride su la cantante - che di nome fa Rosalba Pippa -, mentre scende le scale tentennante sui tacchi e a perenne rischio caduta in un abito rosso fuoco di Daniele Carlotta con tanto di strascico. Dulcis in fundo è arrivata lei, Rocio Muñoz Morales in un abito rosso ciliegia di Armani, a spalle scoperte, delle tre l'unica valletta che non canta, che non ha paura dei tacchi e tanto meno della pressione mediatica, che osa al punto che, anche se non tutto quello che dice si capisce, alla fine, le è tutto perdonato.
Entrando nel vivo della serata, l'effetto insalata mista in salsa nazional popolare, è notevole: metti Fabrizio Pulvirenti, il medico che si è salvato dall’Ebola, e poi metti la famiglia Anania di Catanzaro, sedici figli sedici, che ringrazia il Signore perché vivere in diciotto sotto lo stesso tetto è una specie di miracolo; mescola con Albano e Romina Power, di nuovo uno a fianco dell'altra, è il risultato è di quelli d'alta cucina televisiva. Senza dimenticare il racconto dell'Italia di Alessandro Siani che cita Matteo Salvini, scivola su un ragazzo sovrappeso in prima fila - che gli vale la bocciatura sul web -, recupera con la crisi economica, il bonus da 80 euro e l'Expo per poi risalire con un applaudito omaggio a Pino Daniele.
Per quanto riguarda la gara vera e propria, la prima serata era quella del primo dei due gruppi da dieci big: Chiara (non al massimo della sua forma), Gianluca Grignani (stesso discorso della collega Chiara, ma con lui i voti sono stati più severi), Alex Britti (un po' incerto, poteva dare di più e il pubblico se l'è segnata), Malika Ayane (promossa visto anche il pezzo decisamente impegnativo), i Dear Jack (al loro debutto, forse un po' prematuro), Lara Fabian (démodé, a rischio eliminazione), Nek (bizzarra la scelta dance), Grazia Di Michele con Platinette (insoliti ma non troppo graditi), Annalisa (dignitosa) e Nesli (romanticone). Per sapere chi andrà avanti non resta che restare collegati.