La rete sta con Malia e Sasha Obama
L'hanno accusata di tutto e di più, basta pescare a caso tra i commenti per farsene un'idea: "Il tuo post sulle ragazze della Casa Bianca era rude e razzista - commenta Sarah Elizabeth Nevabackdown Hunter - . Non contenta hai provato a nasconderlo con un altro di scuse: tipicamente da razzista". Scrive invece Mike Petro: "Io mi auguro che tu abbia dei figli e che, un giorno, siano vittime di bullismo. Non meriti il lavoro che hai, non fai altro che rappresentare la brutta gente che vive in questa nazione. Non importa a quale partito appartieni". E ancora le fa notare Betty Deal: "Loro non hanno una posizione da proteggere. Loro sono semplicemente delle adolescenti. Tu, invece, hai una posizione da proteggere. Non hai dimostrato la minima classe e non hai rispettato il tuo ruolo". Se i commenti sono a centinaia, il tono è universalmente furioso, scioccato, disgustato.
Al punto che la Lauten ha prima cancellato il post, poi chiesto scusa e infine ha fatto in modo che la notizia passasse anche per l'ABC News. "Dopo molte ore di preghiera, dopo aver parlato con i miei genitori, e riletto le mie parole online, riesco a vedere più chiaramente quanto fossero dolorose - ha scritto Lauten - Vorrei chiedere scusa a tutti coloro a cui ho fatto del male e che ho offeso con le mie parole, e mi impegno a imparare e crescere (vi assicuro) da questa esperienza".
Di certo la cerimonia in mondovisione a cui Barack ha sottoposto le due adolescenti (disertata da Michelle) non era esattamente uno spasso: alla vigilia della festa del Ringraziamento, ogni anno al Presidente vengono portati due tacchini, il simbolo del pranzo che il giorno dopo finisce sulla tavola di milioni di americani. Al Presidente il compito di salvarne uno e Obama, a scanso delle critiche che lo descrivono "unamerican", ha fatto quel che ha potuto: ci ha messo un po’ di ironia e per giustificare la grazia ha invocato i poteri esecutivi presidenziali (quelli che gli hanno permesso di evitare l’espulsione di quattro milioni di immigrati clandestini). Alla fine, però, li ha salvati entrambi. Le figlie hanno assistito un po' imbarazzate e un po' annoiate, da normali adolescenti quali sono. E alla domanda di Obama a Malia: "vuoi accarezzare Cheese", lei ha risposto cortese "grazie no".
Insomma, l'exploit della Lauten ha sortito l'effetto contrario ma una cosa l'ha insegnata. Il messaggio a Malia e Sasha è chiaro: non sono più le bambine entrate alla Casa Bianca, oggi sono grandi ed è ora che si abituino a stare sotto i riflettori se non vogliono essere bersagliate a destra e sinistra. Un'arma a doppio taglio che influenza il destino dei figli delle coppie presidenziali USA (vedi Chelsea Clinton, travolta dall'affare Lewinsky quando aveva solo 15 anni).
Insomma, essere i figli alla Casa Bianca è un mestiere difficile: è la politica, bellezza.