I dolori delle fashion victim
Jeans skinny, tacchi 12 o ballerine, borse oversize e collant troppo stretti: quando vestirsi alla moda fa male alla schiena, ai piedi, alla circolazione. E anche alla testa.
Le fashion victim sono vittime per davvero. Jeans skinny, gonne a tubino, in bilico sui tacchi 12, reggiseni che strizzano, gioielli pesanti e collant che contengono. Per non parlare delle visite troppo frequenti dal parrucchiere per la messa in piega. Se il mantra delle nonne era "chi bella vuole apparire un poco deve soffrire", ora i medici avvertono che con la moda non si scherza.
C'è lo studio condotto da Tim Hutchful, presidente dell'Associazione britannica chiropratici, che ha rivelato che circa il 50% degli adulti accusa problemi di circolazione, sudorazione, irritazioni e allergie, escoriazioni, dermatiti, infezioni e dolori di diverso tipo. Il tutto solo per un abbigliamento non adatto. E c'è la ricerca condotta dal mensile Salute Naturale (Edizioni Riza) che ha indagato il rapporto fra abiti, accessori e malessere fisico di 986 donne italiane di età compresa fra i 20 e i 55 anni, scoprendo che otto donne su dieci soffrono - e talvolta si ammalano - a causa degli abiti o degli accessori che portano. Per non parlare delle cefalee - un vero problema per le donne tra i 30 e i 40 anni - che, secondo gli esperti della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc), sarebbero scatenate anche da profumi, pieghe troppo frequenti e posture scorrette. ''Nel 75% dei casi, all'origine vi è lo stress quotidiano - afferma Luigi Alberto Pini, presidente della Sisc - ma in una percentuale analoga, soprattutto quando la cefalea è di tipo tensivo, la causa è una postura scorretta''. Nel 10% dei casi, infine, a provocare un mal di testa sono i profumi molto dolci o quelli di aglio, cipolle, noce moscata e spezie.
Insomma - cucina a parte - le donne italiane scelgono di soffrire pur di piacere (e di piacersi) al punto che - spiega la ricerca pubblicata sul mensile Salute - cercare abiti o accessori che salvaguardino innanzi tutto il benessere fisico è una priorità di (appena) una donna su quattro. Un po' pochino. C'è da dire che più della metà della popolazione femminile fa shopping etichette alla mano ma poi, se qualcosa va storto, si ripete il mantra della nonna ed esce di casa facendo buon viso a cattivo gioco. O meglio, ai problemi di circolazione (62%), all'eccessiva sudorazione (59%), alle dermatiti (43%), ai calli e alle escoriazioni ai piedi (39%). E ancora, alle reazioni allergiche (31%), dovute soprattutto al contatto delle fibbie, dei ferretti e dei bottoni con la pelle, ai gonfiori alle gambe (21%) e ai mal di schiena (18%).
La lista degli indumenti e degli accessori killer è presto fatta: in pole ci sono reggiseni col ferretto, scarpe col tacco alto, jeans skinny; seguono (distaccati di poco) perizomi, magliette che lasciano scoperto l'ombelico anche d'inverno, orecchini di bigiotteria, collant costrittivi e borse troppo pesanti. ''Scarpe strette e con il tacco alto, oltre a causare vesciche, comportano la continua contrazione del polpaccio, compromettendo la circolazione'', spiegano gli esperti di Salute Naturale, secondo cui questo tipo di calzature è anche ''una delle principali concause per l'alluce valgo, di cui ormai soffre una donna su tre''.
Lo studio di Tim Hutchful, invece, scende nel dettaglio dei danni ed evidenzia come una gonna troppo stretta, bloccando entrambe le ginocchia, impedisca una bella falcata e causi, a lungo andare, stiramenti o problemi alle vertebre o come, un paio di collant troppo stretti riesca a rallentare la circolazione causando formicolii, o una collana troppo pesante o una borse oversize affatichino i muscoli del collo e della schiena. Ma sui gradini più alti del podio degli indumenti da bandire ci sono i tacchi vertiginosi che danneggiano la schiena e le dita dei piedi tanto quanto le ballerine, che, prive di arco plantare non hanno i cosiddetti ammortizzatori strutturali e i jeans skinny che rischiano di provocare dolori alle gambe, rallentano la normale circolazione e impongono una postura sbagliata, che si ripercuote sulla salute della schiena.
Insomma, va bene un poco soffrire, l'importante è non danneggiare.
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