Iperidratazione: cause, sintomi e trattamento
L’iperidratazione, o intossicazione acuta da acqua, è un fenomeno raro, ma grave, che si presenta nel caso di consumo eccessivo di acqua. Il punto su come gestire questo eventuale disturbo.
Cause e fattori di rischio
L’intossicazione da acqua si produce quando l’organismo assorbe una quantità d’acqua superiore ai suoi bisogni: molti litri bevuti durante in un breve periodo di tempo. Una troppa grande quantità d’acqua provoca uno squilibrio del rassodi sodio nel sangue e dei disfunzionamenti a livello dei reni, che non riescono più a drenare l’acqua in eccesso. L’iperidratazione può anche essere dovuta ad una secrezione eccessiva dell’ormone antidiuretico (ADH). La pratica di uno sport di resistenza, attività che provocano sudorazione eccessiva, una gastroeneterite, l’età avanzata e alcuni disturbi mentali possono portare a bere più acqua del necessario per comprensare una potenziale disidratazione. Gli adolescenti e i giovani adulti possono essere esposti all’iperidratazione durante dei giochi.
Trattamenti
All’apparizione dei primi sintomi dell’intossicazione da acqua, si consiglia di consultare rapidamente il medico. Il trattamento dell’iperidratazione riposa generalmente sull’assunzione di diuretici e sulla riduzione dell’apporto d’acqua. Come gli altri tipi di come (ad esempio, quello etilico), anche questo richiede un trattamento rapido, facendo appello immediatamente ai soccorsi.
Prevenzione
Per evitare l’iperidratazione, è bene adottare un consumo d’acqua normale: bere quando si ha sete, tra 1,5 e i 2 litri d’acqua al giorno. Bisogna, inoltre, tenere a mente che l’acqua può essere anche assorbita attraverso alcuni alimenti, come frutta e verdura. Durante un allenamento o una competizione sportiva, si consiglia di bene una qualità d’acqua pari alla quantità di liquido eliminato, informandosi sul proprio tasso di sudorazione. È egualmente possibile bere bevande ad alto contenuto di sodio per limitare i rischi dell’iperidratazione.
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