Poliomielite: cos’è, sintomi e cura

La poliomielite, polio, è una malattia infettiva contagiosa causata da un virus chiamato poliovirus, il quale si attacca al sistema nervoso e può provocare una paralisi totale. La poliomielite anteriore acuta è la forma più frequente e colpisce i bambini al di sotto dei cinque anni. Nell’adulto, invece, una malattia simile viene chiamata paralisi spinale acuta.

Definizione

La poliomielite distrugge le cellule nervose che consentono ai differenti muscoli del corpo: trattasi dei neuroni motori localizzati nel midollo spinale. Questo può comportare una paralisi più o meno estesa. Nel 95% dei casi, l’infezione passa inosservata, ma su un caso su duecento, essa è responsabile di sintomi gravi, che colpiscono i neuroni del movimento, situati nl corno anteriore del midollo spinale. Nel bambino, la malattia è chiamata spesso malattia di Heine-Medin, ma essa può colpire anche l’adulto cambiando, come già accennato, il nome e definendosi paralisi spinale acuta.

Sintomi

I sintomi della poliomielite anteriore acuta nella sua forma grave chiamata paralisi spinale acuta dell’adulto presenta i seguenti sintomi: apparizione di febbre violenta, mal di testa, rigidezza nuca e dorso, dolori a livello di alcuni muscoli precedenti a dolori muscolari profondi accompagnati con atrofia, diminuzione di volume muscolare; arresto dello sviluppo delle ossa, che genera importanti deformazioni; paralisi irregolari che colpiscono diverse zone del corpo evolvendo verso una paralisi definitiva.

Diagnosi

La diagnosi della poliomielite anteriore acuta è difficile da determinare all’inizio della malattia, tendendo a conto solo i sintomi infettivi che essa provoca. La polio può, infatti, in questo primo stadio passare per una semplice rinofaringite o gastroenterite. La forma paralitica è manifestata dinnanzi all’apparizione di segnali descritti da una persona non protetta da vaccino o mal vaccinata. Una puntura lombare, seguita da analisi del sangue con sierologia, possono aiutare il medico a confermare la diagnosi.

Cura

Se la poliomielite anteriore acuta è una forma benigna come nella maggior parte dei casi, il trattamento consisterà nella somministrazione di diversi analgesici e antipiretici mirati ad arrestare la febbre e i dolori. Nei casi più gravi (eccezionali, soprattutto in quei paesi senza o in tempi precedenti la vaccinazione anti-polio obbligatoria), il trattamento risiede nella cura dei sintomi associati alla rieducazione post-polio. Questa rieducazione atta ad evitare le deformazioni dello scheletro e le atrofie, era e in alcune zone del mondo lo è ancora, mirata a diminuire l’utilizzo di protesi o trattamenti ortopedici.

Prevenzione

Il vaccino della poliomielite è obbligatorio da diversi anni nel nostro paese. Esso è offerto per la prevenzione della poliomielite anteriore acuta nei neonati. La vaccinazione prevede due iniezioni da effettuare a distanza di alcuni anni l’uno dall’altro: primi sei mesi di vita, a cinque, sei anni, spesso è associato ad altre vaccinazioni quali l’antitetano e la difterite. Il vaccino anti-poliomielite prevede due metodologie d’impiego una vaccinazione inattiva (vaccino di Salk) e l’altra viva attenuata (vaccino di Sabin). Non esistono controindicazioni a questo tipo di vaccinazione, ed è grazie a questa campagna ministeriale promulgatrice della vaccinazione contro la poliomielite, che è possibile dire che l’ultimo caso di poliomielite in Italia risale al 1983.

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