Sleeve gastrectomy: chirurgia dell’obesità

La chirurgia dell’obesità è indicata per quelle situazioni di sovrappeso in età adulta (una massa corporea superiore o uguale a 40kg/m²) o un’obesità grave (massa corporea superiore o uguale a 35kg/ ²) associata a complicazioni, anche minime, che solo la chirurgia può migliorare

Definizione

Chiamata ugualmente gastrectomia verticale calibrata con una restrizione gastrica, la sleeve gastrectomy indica una procedura chirurgica praticata a livello dell’apparato digerente di quei pazienti affetti da obesità morbida. Questa operazione consiste nell’ablazione di una parte dello stomaco fin quando esso non formi un tubo. Praticata per la prima volta nel 2001, la sleeve gastrectomy consente ai pazienti di perdere peso in maniera considerevole, provocando una sensazione di sazietà rapid, provocata a sua volta dalla riduzione dei livelli di grelina, l’ormone dell’appetito.

Scelta della tecnica chirurgica

La scelta della tecnica chirurgica da utilizzare è fatta riunendo un team multidisciplinare a seguito del paziente. Molti sono i criteri presi in considerazione, tra questi l’esperienza e l’ambiente tecnico del chirurgico e dell’equipe d’anestesia, lo stato e la gravità dell’obesità; la massa corporea, gli antecedenti medici e chirurgici, l’età, patologie digerenti associate, la presenza o meno di diabete di tipo II, eventuali trattamenti in corso e disturbi del comportamento alimentare. Esistono due grandi tipi di tecniche chirurgiche: le tecniche dette restrittive come quelle dell’anello gastrico, gastrectomia longitudinale o gastrectomia verticale (sleeve) e tecniche miste dette restrittive e “malassorbitive”, come il bypass biliopancreatico. Nel 2011, la sleeve gastrectomy rappresenta circa il 44% delle procedure.

Tecnica operatoria

La sleeve gastrectomy consiste nel ritirare circa i 2/3 dello stomaco, al fine di creare un tubo. Questa tecnica restrittiva consiste nel ritirare la parte contenente cellule che secretano l’ormone stimolante l’appetito (grelina). Lo stomaco è ridotto ad un tubo verticale e gli alimenti passano rapidamente nell’intestino. La perdita di peso ottenuta, successivamente, varia tra i 25 e i 35kh. Questa tecnica diminuisce la capacità dello stomaco e rallenta il passaggio degli alimenti, senza disturbare minimamente la digestione, poiché gli alimenti vengono rallentati al loro passaggio nel tubo, e poi evacuati rapidamente nell’intestino.

A chi è consigliata

La gastrectomia verticale e quella longitudinale vengono indicate come alternative ad altri metodi chirurgici anti-obesità, per coloro super obesi che superano un indice di massa corporea maggiore di 50, come primo passo di un intervento chirurgico a due stadi: per coloro aventi una massa corporea superiore a 60 e per coloro con un indice di massa corporea superiore a 50 associato a delle moribilità che minacciano l’operazione chirurgica e mettono in difficoltà quella pre-operatoria (difficoltà d’esposizione, aderenze multiple sotto mesocolitiche, difficoltà d’accesso all’intestino grasso, correlato ad adiposità addominale). Nel paziente obeso, non super obeso, la gastrectomia longitudinale è un’alternativa alla gastroplastica con anello e al bypass gastrico, in modo particolare quando il paziente di rifiuta di inserire un corpo estraneo nel proprio corpo.

Azione chirurgica

La sleeve gastrectomy agisce operando con due meccanismi complementari: la restrizione associata a una diminuzione del tasso della grelina, che provoca un disinteressamento per il cibo.

Complicazioni

Le complicazioni della sleeve gastrectomy sono rare ma comunque presenti. Il rischio di una fistola post operatoria è una dei rischi maggiori di questo intervento. La pratica di un transito esogastrico tra il primo e il secondo giorno post operatorio, prima della ripresa alimentare, è necessario per evitare la formazione di una fistola. Tra le altre complicazioni possono apparire, i giorni seguenti l’operazione: perforazione, o emorragia; un reflusso gastroesofageo e un’infiammazione dell’esofago e una dilatazione dello stomaco. Allo stesso modo il rischio di infezioni al livello di una cicatrice è possibile, seguito da anemia, associate ad una carenza alimentare, un’ulcera a livello dello stomaco e una stenosi del tubo.

Periodo post operatorio

Un monitoraggio a lungo termine è indispensabile ed è spesso necessario effettuare un secondo intervento chirurgico. Dall’altra parte, questo intervento risulta essere irreversibile. Insuccessi o controindicazioni possono sopraggiungere come per le operazioni di bypass o anello, e sono correlate ad un’assenza di monitoraggio, al non rispetto delle raccomandazioni post operatorie, quali l’obbligo di modificare il proprio comportamento alimentare e la non attività fisica.

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