Pepe The Frog: Zara lancia una minigonna razzista?
Pepe the Frog imbarazza Zara: il colosso di fast fashion ritira dal mercato la minigonna a causa delle toppe "razziste".
This is bad pic.twitter.com/8a2cbx0T70
— leftist outcry (@meaganrosae) 18 aprile 2017
Una minigonna "razzista" causa un incidente diplomatico e costringe Zara a ritirare dal mercato il capo decorato dalle toppe di Pepe The Frog. Ecco i fatti. Il colosso di fast fashion spagnolo ha lanciato, nella sua linea Spring/Summer 2017, una gonna corta in denim che - oltre all'immancabilmente modaiolo effetto used - strizzava l'occhio allo street style grazie a tre coloratissime toppe. "Peccato", però, che i tre inserti in tessuto riportassero l'immagine di Pepe The Frog, il ranocchio verde che - complice la rete - è passato, meme dopo meme, da innocuo burattino dei cartoon a "simbolo" della destra suprematista americana.
Un processo, questo, che ha colto alla sprovvista anche lo stesso inventore del l'anfibio occhialuto tanto che il "papà" di Pepe, il disegnatore Matt Furie, a proposito della nuova (e inattesa) connotazione negativa del suo personaggio, si definiva impotente spiegando di non poter controllare questa reazione a catena "più di quanto chiunque possa controllare le rane su Internet".
Una reazione che ha trasformato l'apparentemente innocua The Frog nel meme più usato su Tumblr trasformandola - apparizione dopo apparizione - pure nella testimonial, involontaria, della campagna presidenziale di Donald Trump. Insomma: le connotazioni, reali o meno che siano, indubbiamente ci sono e - secondo gli integerrimi giudici della rete - non possono essere sottovalutate. Ed è proprio per questo che, dopo il j'accuse su Twitter della fashion blogger americana Megan Fredette, il colosso spagnolo ha optato per una rapida e pubblica ammenda ritirando il capo dal mercato lasciando dietro di sé molte scuse e parecchi dubbi.
Il più urgente: la mania della rete di decontestualizzare simboli (innocui) per le proprie finalità propagandistiche nel mondo virtuale può davvero portare a conseguenze (così tangibili) nell'universo reale? Ai posteri l'ardua sentenza.