Nina Moric-CasaPound: "Mi candido, sarò capolista"

Nina Moric ha ufficializzato la sua candidatura con CasaPound: "in alcune delle liste sarò capolista, ma non sarò mai il candidato premier".

Nina Moric è convinta che Casa Pound supererà i 5%.

[Aggiornato il 31/05/2017 alle ore 12.30] Nina Moric ha deciso: "Mi candiderò con CasaPound e in alcune delle liste sarò capolista, ma non sarò mai il candidato premier". L'annuncio arriva dai microfoni radio di Un giorno da Pecora e conferma le indiscrezioni delle ultime settimane, quando la showgirl aveva annunciato il suo avvicinamento al movimento i cui membri si definiscono “fascisti del terzo millennio” e che ha per simbolo una tartaruga perché, come spiega il leader Gianluca Iannone, andiamo piano ma arriviamo”. Chissà che assoldando Nina Moric non vadano più veloce. 

D'altra parte lei, dopo un passato nella moda è pronta per un futuro nella politica. Senza esitazioni di sorta, per di più. Incalzata sulle questioni tecniche, ha dichiarato di non temere la soglia di sbarramento: "3% o 5%? Cambia poco. I nostri numeri li conosciamo, non ci cambia niente, perché CasaPound può arrivare assolutamente sopra il 5%". Punzecchiata su chi, tra Renzi e Berlusconi, sceglierebbe di allearsi risponde per le rime: "Con il dito medio! Con nessuno, noi non scendiamo a compromessi", e poi aggiunge "Noi ci alleiamo solo con gli italiani e con nessun altro partito". Infine, pizzicata sul suo ex, Fabrizio Corona, ora sotto processo per il tesoretto milionario, rivela che "se avesse potuto votare avrebbe scelto me lui ha sempre sostenuto le mie idee". Non quelle del suo fidanzato, Luigi Maria Favoloso, apostrofato in aula "pazzo e psicopatico".

A chi si domandasse quale ruolo avrebbe, la showgirl di origine croata aveva già chiarito ai microfoni di Radio Cusano Campus che “la gente si è fatta una idea molto sbagliata su di loro, sono poco in vista”. Di sicuro crescono un appuntamento elettorale dopo l’altro: “La prima volta che ci siamo presentati, nel 2013, abbiamo ottenuto lo 0,3% ma in tre anni siamo saliti all' 1,2” spiegava il leader, Gianluca Iannone in una recente intervista a Libero. “Con me magari avrebbero una occasione - gli faceva eco la Moric -, una opportunità, di dimostrare che le cose le sanno fare. Loro parlano poco e fanno molto di più". Il primo degli esempi? Il Mutuo Sociale d’ispirazione fascista che, nel 2011 la Regione Lazio ha inserito nel Piano Casa: “dev'essere lo Stato a prestare ai suoi cittadini il denaro per comprare la casa, a zero interessi” spiegava Iannone.

Il fatto è che basta evocare CasaPound che la mente vola al fascismo che li ispira, alle occupazioni, alle aggressioni e, in generale, “all'uso della violenza intesa come strumento ordinario di confronto e di affermazione politica" che troppo spesso li ha portati all’onore della cronaca. Il virgolettato è di un'informativa ufficiale del Ministero dell'Interno del 2015, richiesta dal Tribunale di Roma che scrive anche come l’organizzazione sia impegnata nella “tutela delle fasce deboli” e nella "lotta al precariato ed alla difesa dell'occupazione attraverso l'appoggio ai lavoratori impegnati in vertenze occupazionali”. Di certo, la vicinanza alla Lega Nord e l’episodio del 13 dicembre 2011 quando a Firenze, il simpatizzante e collaboratore Gianluca Casseri freddò due ambulanti di origine senegalese prima di suicidarsi, non li aiuta ad affrancarsi. 

Sia come sia, “uno dei movimenti populisti più vitali e interessanti d'Europa” ma anche “ambigui e a rischio di contaminazioni anti-semite e violente” - per usare la definizione di una ricerca del think tank inglese Demos - è pronto per il debutto e in campo schiera un'inedita Nina Moric.

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