Acqua per neonati: quale scegliere (e perché)
L’acqua per neonati, nei primissimi mesi di vita, non è indispensabile e può essere introdotta solo a partire dal quarto mese. Un discorso a parte merita invece l’acqua da utilizzare per diluire il latte in polvere.
Quale acqua per i neonati? Il dubbio è legittimo visto che le acque minerali in commercio variano a seconda delle quantità di minerali che contengono e del cosiddetto “residuo fisso”, vale a dire a seconda delle quantità di minerali che restano nel liquido dopo che questo è stato fatto bollire a una temperatura di 180°. Questa categorizzazione permette di suddividere l’acqua in quattro tipi che vanno dalle acque minimamente mineralizzate, nelle quali il residuo è inferiore ai 50 milligrammi per litro, fino alle acque ricche di minerali con un residuo pari ai 1500 milligrammi per litro. La seconda cosa da considerare nella scelta dell’acqua per neonati, poi, è che il latte - sia quello materno che quello artificiale - è, di per sé, già ricchissimo di minerali e dunque è preferibile optare per un’acqua con un residuo fisso piuttosto basso per non sovraccaricare i reni del piccolo.
Acqua minerale per i neonati: quando iniziare?
Nei primi mesi di vita del bambino, il piccolo non ha alcuna necessità di assumere acqua perché il latte è ricco di liquidi e dunque permette al neonato di idratarsi senza bisogno di aggiunte. Per questo è consigliabile introdurre l’acqua nella dieta del neonato solo a partire dai quattro mesi di vita introducendo gradualmente il liquido durante le primissime fasi dello svezzamento di modo che il bambino possa adattarsi a questo gusto e a questa nuova consistenza. Specialmente nei periodi più caldi dell’anno, poi, è indispensabile che i piccoli si abituino a consumare una buona quantità d’acqua per combattere i rischi di disidratazione e mantenere la giusta temperatura corporea.
Acqua per latte artificiale neonati: come scegliere?
Un paragrafo a parte sul tema dell’acqua per neonati deve essere, invece, dedicato all’acqua da utilizzare per la preparazione del latte artificiale. Sul tema il dibattito in Italia è piuttosto acceso specialmente dopo un articolo della rivista Uppa nel quale, sostanzialmente, l’autore sostiene che l’acqua del rubinetto va benissimo per diluire il latte in polvere visto che a rendere questo liquido diverso da quelli commercializzati è unicamente la maggior concentrazione di calcio aggiungendo, però, che questa sostanza viene comunque facilmente eliminata attraverso l’urina. Lo schieramento “opposto”, invece, vede in prima fila quanti sostengono che l’acqua più indicata per il latte artificiale è quella minimamente mineralizzata (con residuo fisso, cioè, inferiore ai 50 milligrammi per litro). Come orientarsi, dunque? Il suggerimento, anche in questo caso, è quello di consultarsi con il proprio pediatra che saprà orientare i neo-genitori verso la scelta più indicata per il piccolo di casa.