Gambe perfette, come devono essere?
Come devono essere le gambe perfette? Secondo uno studio più che misure ideali ci sono dei modelli. Ecco come averle con l'aiuto di alcuni esercizi.
Come sono le gambe perfette? Qualche anno fa si parlava della teoria dei 3 buchi, secondo la quale la distanza che si crea fra le gambe unite deve formare grossomodo tre cerchi. Oltre che dannoso, come concetto, non è neppure esatto.
Misure delle gambe perfette
Uno studio pubblicato sulla rivista Aesthetic Plastic Surgery, e durato 12 anni, è infatti giunto ad una conclusione diversa. Gli specialisti hanno studiato foto e immagini di diversi canoni di bellezza femminile, nel corso della storia: dalle modelle, alle atlete, dalle opere di Leonardo da Vinci alle Barbie, fino a icone del cinema come Greta Garbo, Nicole Kidman o Kate Moss. Il risultato? Gambe toniche e proporzionate, senza dimenticare le curve nei punti giusti, sono il vero canone di bellezza. Vero è che, per fortuna, la nostra società sta via via anche sorpassando queste inutili classifiche, assestandosi su di un concetto di bello che faccia rima con sano.
Crema per gambe perfette
Stesso discorso per il risvolto estetico della questione. Che spesso significa creme anticellulite e dimagranti. Come spesso detto, la pozione magica non esiste: prima di tutto è bene ricordare che, quando funzionano davvero senza troppi sforzi contro la cellulite, le creme sono a base ormonale. Molto meglio invece imparare a usare creme a idratazione profonda, magari in grado di migliorare la grana della pelle e favorire un buon effetto estetico. Ma unendo la crema a massaggi, attività fisica costante, tagliando fumo, alcol e sale il risultato sarà mirabolante.
Esercizi
Sicuramente alcuni degli esercizi per gambe perfette più efficaci sono gli affondi, che fanno lavorare per bene glutei, bicipiti femorali e quadricipiti. Si fanno partendo in piedi, dritti, con le mani sui fianchi. Si fa un ampio passo in avanti e ci si piega, facendo in modo che una gamba tocchi quasi terra con il ginocchio e l’altra resti a 45°. Si torna indietro, in posizione verticale, e si ripete con l’altra gamba. Una variante può essere quella di camminare in avanti. Oppure muoversi all’inverso, facendo un passo indietro portando un ginocchio quasi a sfiorare terra e mantenendo l’altra gamba piegata.