Neonato stitico: cosa fare (quando è vero)

La stitichezza nei neonati è molto rara, nei primi mesi di vita, infatti, è più corretto parlare di dischezia: ecco i rimedi per la, meno comune, prima ipotesi.  
 

Neonato stitico? Il disturbo è estremamente raro e, generalmente, le difficoltà dei bambini molto piccoli a defecare sono dovute alla (fisiologica) dischezia. © Jose Manuel Gelpi Diaz/123rf

La stitichezza nel neonato è molto rara e nei primi mesi di vita è più corretto parlare di dischezia, un “disturbo” causato dall’incapacità del piccolo di coordinare addominali e sfintere anale. In pratica, quindi, la stipsi neonatale è tale solo se il bambino non riesce ad evacuare per 48 ore di seguito e, quando ci riesce, produce feci dure e a seguito di una spinta evidentemente dolorosa. Molto più spesso le feci sono assolutamente normali (morbide) ma i genitori si preoccupano perché il bambino, malgrado lo sforzo che può farlo piangere e diventare addirittura paonazzo, sembra non riuscire ad emettere le feci: in questo caso, però, non è corretto parlare di stipsi perché la difficoltà deriva da una “cattiva” (quanto fisiologica) coordinazione tra i muscoli addominali (responsabili, tramite una contrazione, della spinta delle feci verso l’esterno) e lo sfintere anale esterno.

In pratica, quindi, il bambino accusa lo stimolo all’evacuazione ma non riesce ad “aprire” lo sfintere anale esterno e quindi tende in maniera eccessiva l’addome con la conseguenza di diventare paonazzo e - spesso - di piangere. Per intervenire, in questo caso, è sufficiente aiutare il bambino con una piccola stimolazione tattile (ad esempio con la punta di un termometro, un gambo di prezzemolo o un dito, che non deve diventare la prassi ma si deve utilizzare solo in casi eccezionali) che lo aiuterà a rilasciare lo sfintere. In questo momento, poi, è importante ricordare che sono banditi gli allarmismi: la dischezia è un disturbo destinato a passare naturalmente nel giro di pochi mesi. 

 

Neonato stitico, che fare?

Se, però, non si tratta di dischezia ma di vera e propria stitichezza è il caso di intervenire diversamente. In primo luogo è importante sapere che la stipsi raramente si presenta nei neonati allattati al seno (visto che il latte materno fornisce ai piccoli le giuste quantità di elementi anche per la defecazione) ed è più comune nei neonati che si nutrono di latte artificiale. Per risolvere il problema in questi ultimi, i pediatri generalmente consigliano di cambiare il latte passando a prodotti arricchiti con probiotici o con grassi capaci di rendere le feci più morbide e, di conseguenza, più facili da espellere.

 

Rimedi per neonato stitico

Se il rimedio fondamentale per la dischezia è la stimolazione tattile, quelli per la stipsi sono più numerosi e - oltre al cambiamento del latte - prevedono varie alternative più naturali. In primo luogo, per esempio, i massaggi possono favorire l’evacuazione perché aiutano il rilassamento anche dei muscoli addominali. Per fare questa “coccola” in maniera corretta il movimento deve essere circolare ed è consigliabile praticare il massaggio con un olio di origine vegetale (semplicemente d’oliva o di mandorle dolci) arricchendolo eventualmente con qualche goccia di olio essenziale alla lavanda o alla melissa che favoriscono il relax. Un'alternativa? Se i bambini sono già stati svezzati via libera alle tisane e agli infusi che stimolino l'evacuazione. 

 

Per saperne di più: La vita di un neonato mese per mese

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