Giornata Mondiale del Prematuro: cosa c'è da sapere
Il 17 novembre ricorre la Giornata Mondiale del Prematuro e la Società Italiana di Neonatologia dirama i dati sulla situazione in Italia e nel mondo.
I parti che arrivano prima della 37esima settimana sono, nel mondo, uno su dieci mentre in Italia, nel 2015, i neonati prematuri sono stati il 7% del totale. Nella Giornata Mondiale del Prematuro l'attenzione si focalizza su numeri e dati per spiegare ai più quali sono le esigenze, i rischi, le problematiche e le necessità di chi nasce prima del tempo.
Intanto, ricordano le informazioni diramate dalla Società Italiana di Neonatologia, si parla di bambini prematuri nel caso dei neonati che vengono alla luce prima della 37 settimana e che, alla nascita, hanno un peso inferiore ai 2500 grammi. Esistono, evidentemente, vari "gradi" anche nella prematurità e se il 6,37% dei bambini prematuri nascono tra la 32esima e la 36esima settimana, solo l'1,1% anticipa ulteriormente venendo alla luce prima delle 32 settimane.
Le cause dei parti prematuri, spiegano gli esperti, devono essere ricercate specialmente nello stile di vita, nelle abitudini e nell'età della mamma mentre le conseguenze sono abbastanza blande per i bambini che nascono a ridosso delle 37 settimane (con un peso che, seppur inferiore, non si discosta tanto dai due chili e mezzo) ma possono essere ben più importanti in quanti nascono molto prima e con un peso molto basso. La percentuale di mortalità nei bebè di peso inferiore a 1500 grammi, per esempio, si è molto ridimensionata rispetto agli anni Settanta (periodo nel quale sfiorava il 70%) ma resta comunque al 15% mentre quella di neonati di peso inferiore a un chilo è passata - nello stesso periodo - dal 90 al 30%.
Ma la necessità è quella di migliorare ancora. Un obiettivo, questo, che deve partire dalla sensibilizzazione.