Scarpe gps bambini: sì o no?
L'azienda Tikimo lancia le scarpe gps per bambini, immediato il dibattito: la localizzazione a portata di touch divide i genitori in favorevoli e contrari.
Quanto costa avere sempre i propri figli a portata di smartphone? 24 euro. O, almeno, questo è il prezzo delle prime scarpe GPS per bambini che, ideate dall’azienda Tikimo, sono dotate di un rilevatore di posizione e “mappano”, attraverso un’app, la posizione precisa del proprio pargolo in ogni istante. “Le nuove e ipertecnologiche calzature da bambini, di design e qualità, ma soprattutto intelligenti – si legge sul sito - sono le uniche al mondo realizzate per ospitare al proprio interno il rivoluzionario localizzatore GPS che 'sente' il tuo bambino e ti dice dov’è”. In realtà le scarpe vere e proprie hanno un prezzo che oscilla sui 40 euro e, a costarne 24, è il chip che - collegato a una sim telefonica - deve essere inserito al loro interno.
Polemiche sulle scarpe intelligenti
Al di là del prezzo, però, la novità ha scatenato non poche polemiche tra i genitori (specialmente tra quelli addicted, loro malgrado o no, dei cartoni animati che sera dopo sera si sono visti proporre tra le pubblicità il nuovo modello di calzature intelligenti) divisi in due schieramenti tra favorevoli (e favorevolissimi) e contrari (o contrarissimi). In pratica, dicono i primi, si tratta di una garanzia di serenità che – date le già molte cause di stress tra genitori – possono aiutare a concedersi una chiacchierata con l’amica al parco giochi senza il conseguente panico da “bambino smarrito”; assolutamente no, replicano battaglieri i secondi, l’unica certezza è quella di diventare genitori ancor più strafottenti e ancor meno partecipi.
La tecnologia "sostituisce" le raccomandazioni?
Nel frattempo l’azienda gode della celebrità e risponde con solerzia ai dubbi diffusi tra le mamme e i papà spiegando, per esempio, che se le scarpe vengono sfilate il localizzatore invia un messaggio e che la posizione è visibile solo ed esclusivamente sul device indicato nella fase iniziale. Basterà a rasserenare gli scettici? Non è dato sapere, quel che è certo è solo che con il supporto della tecnologia anche le raccomandazioni più classiche (del genere “Non ti allontanare senza avvertirmi”) potrebbero venir meno: i genitori 2.0 sono davvero pronti a delegare a un GPS il loro, ancestrale, ruolo di guida? Nemmeno questo si può sapere, quel che è certo è che – anche nei rapporti tra genitori e figli – la tecnologia sta prendendo piede, in ogni senso.
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