Andrea Severini-Virginia Raggi, la lettera del marito: “mi manchi”

Nominata nella notte tra il 19 e il 20 giugno prima sindaca (donna) di Roma, Virginia Raggi riceve (e tutta Italia legge) la lettera aperta del (quasi ex) marito, Andrea Severini.

Virginia Reggi, 37enne prima Sindaca di Roma, è la destinataria della lettera aperta scritta sul blog dal marito, Andrea Severini.


La prima gatta da pelare di Virginia Raggi come nuovo sindaco di Roma arriva da suo marito, Andrea Severini. Quasi ex, si dovrebbe dire, perché nonostante i due siano in crisi da tempo (il gossip, lanciato da Chi è stato confermato dalla diretta interessata su Oggi lo scorso maggio), la separazione ancora non è ufficiale:  “Io e Andrea stiamo attraversando un momento difficile da diverso tempo” dichiarò Virginia. Tuttavia viene da chiedersi quanto abbia gradito che nella notte tra il 19 e il 20 giugno, quella della sua incoronazione a prima cittadina di Roma (la prima donna eletta Sindaco nella Capitale), lui abbia pubblicato sul suo blog (e poi retwittato per quelli che se l’erano persa) una lettera aperta che ha spiattellato in piazza la loro vita privata. L’avrà fatto in nome della trasparenza, una sorta di deformazione professionale, forse. Fatto sta che oggi Virginia, più che a iniziare a restaurare la Roma dopo Mafia Capitale (fedele al suo mantra), è impegnata a far fronte alla valanga di commenti più o meno piccati del popolo della rete. Con cui, lo sa bene, c'è poco da scherzare.    

Andrea inizia così: “Ciao! Sei il primo sindaco donna della storia di Roma! Ti rendi conto? Quello che ho sempre saputo si è realizzato:) Che gioia e che emozione, ho pianto di felicità”. Ripercorre la strada fatta insieme, dal momento che anche Andrea è un attivista del Movimento: “Da quel tavolino, acquistato per fare il primo infopoint in via Battistini per il referendum sull’acqua e sul nucleare, ne è passato di tempo. Quanto tempo passato insieme a parlare di Roma? dei gruppi d’acquisto solidale? del movimento? Dei problemi da risolvere, delle possibili soluzioni?” e si prende i suoi meriti: “Quante volte ti ho detto che ti vedevo bene come sindaco e che ero sicuro che ce l’avresti fatta? Così è stato!”. 

Poi fa un po’ di sana captatio benevolentiae perché pur essendo il padre di suo figlio, in questo caso Andrea è solo uno dei tanti cittadini che l’ha votata e, come tale, a lei si rapporta: “Volevo ringraziarti per la determinazione e la capacità di ascolto che hai dimostrato in questi anni. Sei stata vicino alle persone e loro ti hanno ripagato donandoti la cosa più importante, la loro fiducia! I partiti hanno cercato in tutti i modi di ostacolarti, hanno cercato di tirarti giù e cercato di far apparire te e il movimento uguale a loro. Fango su di te, su di noi e sulla nostra vita. Non ci sono riusciti, hanno preso una sonora lezione”.

Quindi si candida a suo fedele scudiero, anche da lontano, in nome del loro passato insieme e delle sue straordinarie qualità morali: “Sono 21 anni che ti conosco, ora per noi è un momento difficile è inutile nasconderlo, ma io  sarò sempre accanto a te. Cercherò di proteggerti il più possibile anche da lontano. I cittadini hanno capito chi raccontava menzogne e chi invece era limpido come l’acqua. L’acqua il bene più prezioso che abbiamo, scorre sempre, è incontenibile, è come te. I tuoi occhi parlano. Sei stata un fiume in piena, hai avuto un coraggio da leonessa e una capacità di spiegare le cose in maniera semplice, in maniera popolare e genuina. Grazie!! Non smetterò mai di ringraziarti”.

Ringrazia anche tutti i portavoce e gli attivisti che l’hanno sostenuta e protetta e invita il Movimento a prendersi le proprie responsabilità: “Ora tocca a noi, agiamo come una squadra coesa e compatta, dobbiamo ripagare la fiducia dei romani con un impegno giornaliero senza eguali, non possiamo tradire la loro fiducia. Faccio anche un appello a tutte le persone che lavoreranno con te, dico loro di ricordarsi sempre che siamo entrati con una missione ben precisa: restituire ai cittadini quello che gli è stato tolto da troppo tempo, la dignità di essere romani e cittadini europei. Non tradite mai quello che le persone vi hanno dato”.

Infine la chiusura, un appello a resistere, nonostate tutto, nella vita pubblica come in quella privata: “Subiremo in questi cinque anni attacchi e calunnie ma noi siamo una comunità lo diciamo sempre, la comunità di persone che vogliono cambiare questo paese! Concludo dicendoti che finora è stata dura, adesso lo sarà ancora più, ma noi non mollerò mai ed è difficile vincere contro chi non molla! Grazie anche a tutte le persone che per la prima  volta hanno avuto il coRAGGIo di cambiare. Ah, una cosa ancora, mi manchi da morire, tuo marito, Andrea”. Per la risposta di Virginia, in nome della trasparenza, non resta che attendere.

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