Noemi a Taormina: l’amore per il cinema

Noemi ha partecipato al Taormina Film Festival. Abbiamo incontrato la cantante alla kermesse siciliana e ci ha raccontato tutto il suo amore per il cinema.

"Noemi a Taormina"


Una cantante che ama il cinema e che lo conosce molto bene, Noemi ha una risata contagiosa e solare, ci tiene al look e ha un suo stile personale, non omologato, e per questo decisamente vincente. Vestito largo e comodo, scarpe da ginnastica ai piedi. Tacchi? Aboliti! È al Taormina Film Fest per la sua passione per il cinema. Prima di diventare una cantate, infatti, Noemi ha studiato al Dams di Roma Tre: “Musica e cinema sono due grandi passioni che ho sempre coltivato in maniera parallela. Ho una grande passione per i videoclip, poi la musica ha preso il sopravvento, ma il cinema è rimasto nel mio cuore”

Dicci un tuo guilty pleasure cinematografico, un film che ti vergogni quasi di dire sia fra i tuoi preferiti. 

"Ti confesso che Vacanze di Natale del 1983, o quello del 1991 con Luke Perry, con la Capotondi con la maglietta 'mi ti farò ad Aspen', ecco quello è il mio. Avevo una cotta pazzesca per l’attore di Beverly Hills 90210. Film del genere poi hanno restituito a noi italiani uno spaccato realistico dell’Italia, più di tanti film che si prendevano sul serio. Tra i miei preferiti, per lo stesso motivo, c’è anche SPQR". 

La musica nel cinema è solo un sottofondo o è un sostegno nel messaggio che il film veicola?

"La musica ha una grandissima qualità che ci fa superare gli ostacoli. Pensate alla colonna sonora de La Vita è bella, al di là del testo la musica è a servizio del film e di chi la canta, perchè ci dà la possibilità di vivere al meglio l’esperienza filmica. Molti film italiani potrebbero cogliere di più dalla discografia italiana per realizzare i film, perchè i testi delle canzoni possono andare di pari passo alla trama, enfatizzandola".

In termini musicali quali film ti hanno segnato?

"La leggenda del pianista sull’oceano, e Lezioni di Piano su tutti. Sono film che mi hanno ispirato nella voglia di ascoltare e fare musica. Spero che possa essere così anche per altre persone". 

Con chi ti piacerebbe collaborare?

"Bruce Springsteen! Sono una sua fan. È un uomo forte, che si è schierato, amo chi prende posizioni nella vita". 

Fare arte per te è un gesto politico?

"Più che politico, che è un termine pericoloso, io credo sia importante avere una coscienza sociale, con quello che possiamo fare. La mia canzone, Amen, è una preghiera laica che prende spunto da una presa di coscienza appunto. Mettere tutto a zero per poi cominciare ad agire. Non amo i presenzialismi, la vera coscienza politica si fa informandosi su quello che succede nel mondo e non mostrandosi". 

In Idealista, parli di una donna di trent’anni che conosce il peso delle fregature e che non vuole allinearsi, quanto ti rappresenta?

"L’ha scritta per me Ivano Fossati, io gliel’ho chiesto, mi ha detto che parla di un modo di essere che è anche quello mio quello di molte donne della nostra età. Non rinunciare a noi stessi per delle dinamiche più grandi di noi è importante. L’idealismo di cui parla è, infatti, un idealismo cosciente. Io sono sempre stata una outsider, seguo molto la mia strada, mi piace perdere e vincere con le mie carte".

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