Crossdresser: Stefano Ferri, un uomo con la gonna che ama le donne
Stefano Ferri, 50 anni: padre, marito e imprenditore che grazie al crossdressing ha fatto pace con la sua (prepotente) identità femminile. La nostra intervista video.
"Vita da crossdresser"
È un uomo, si veste da donna; è il padre di Emma, è il marito di Licia, è un imprenditore, scrive romanzi. Oggi indossa scarpe tacco 12 e guida una Mercedes. Sulla carta d’identità è Stefano Ferri, nella vita è anche Stefania. È un affabulatore ma non c’è retorica: la sua storia ci accomuna, solo che per lui è più complessa. Perché Stefano e Stefania, la sua identità maschile e femminile, convivono nel suo corpo e nel suo spirito come due linee parallele, destinate a sfiorarsi senza incrociarsi mai. Per questo, all’alba dei 30 anni, stanco di una lotta interiore senza vincitori né vinti, ha deposto le armi ed è diventato un crossdresser: un uomo che si veste da donna ma resta un uomo che ama le donne.
Un young crossdresser: quando Stefano scoprì Stefania
"Stefania si è manifestata durante l’adolescenza, non con i vestiti, ma con la gelosia", racconta oggi, che di anni ne ha 50 e di tempo per comprendersi, aiutato da un’analista, ne ha speso (e ne spende tutt’ora) parecchio. "Ogni volta che ero attratto da una ragazza, e succedeva spesso in quanto eterosessuale, irrimediabilmente iniziavo ad odiarla". Allora non lo sapeva, né lo voleva, visto che la cosa lo "ha allontanato, mio malgrado, dall’amore", ma era Stefania che pretendeva il suo spazio, il suo ruolo. Uno spazio e un ruolo che Stefano le ha ritagliato un punto alla volta, cucendo come un sarto il vestito alla sua complessa persona. Senz’altro uomo, senz’altro donna.
Crossdressing: come cambia il guardaroba di Stefano
Nella seconda metà degli anni Novanta la moda scopre il gusto femminile e Stefano coglie l’occasione: "ho lasciato perdere la grisaglia grigia e ho iniziato a indossare giacche damascate, pantaloni di raso, camice in organza". Quello che per il resto del mondo è cool per lui diventa essenziale, una boccata d’ossigeno regalata alla sua metà repressa fino a quel momento. "Stefania voleva uscire di casa, voleva esistere": la valanga si stacca dal costone e Stefano non si oppone. Sono gli anni in cui conosce Licia, la donna che diventerà sua moglie, gli anni in cui fa i conti con il terrore del giudizio degli altri o forse del se stesso uomo. Gli anni in cui trova il coraggio per affrontarlo e assegna un posto nel mondo anche a lei, la sua Stefania. Una che non vuole soppiantare Stefano, vuole conviverci.
La nuova vita da crossdresser
Nel 2002 fa la sua prima uscita vestito da donna, con un kilt. "Ricordo ancora le risate", racconta. Ma racconta anche che resiste. Si compra "una gonna a tubino blu scuro, leggermente sotto il ginocchio" e poi sette vestiti in shantung di seta, sgargianti, cortissimi. "La commessa, intuendo l’affare o forse perché lo pensava per davvero, mi disse: con due gambe così può permettersi di portarli come vuole". Il complimento lo gratifica ma fuori dal negozio il cammino non è facile. E non solo perché stare in equilibrio sui tacchi è un’impresa ancora oggi, ma perché Stefano continua ad essere l’uomo che guarda le partite e i film d’azione, che ama le donne e le macchine grandi.
Stefano e Stefania: un uomo che vale per due
Sia come sia Stefano persevera e alla fine fa pace con la sua identità, scissa e il binomio essere e apparire si trasforma nella soluzione: "Sono Stefano, appaio come Stefania, questa è l’unica forma d’integrazione che ci è possibile, considerando la mancata integrazione intima: lei prende a prestito il mio corpo tutti i giorni per vestirsi e ottenere un suo ruolo, una sua riconoscibilità". Per il resto, Stefania ha un volto che Stefano intravede allo specchio ma non riesce nemmeno a sognare di notte. Una presenza tanto ingombrante quanto preziosa, che gli ha permesso di "insegnare a mia figlia quanto sia variegato il mondo", che gli è costata il posto di lavoro ma gli ha dato il coraggio di mettersi in proprio e diventare un imprenditore "indimenticabile al primo sguardo", stimato e pure apprezzato dalle signore. "Perché le donne vanno oltre l’apparenza e in me vedono un uomo sereno, unico". D’altra parte l'altra metà del mondo si veste (anche) da uomo dai tempi di Coco Chanel e nessuno ha niente da obiettare. Anzi. Ecco perché tutti dovrebbero conoscere e imparare qualcosa da Stefano e Stefania, un uomo che vale per due.
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