Mal de pierres: Marion Cotillard scandalosa a Cannes

Marion Cotillard è arrivata: la Croisette non aspettava altro. C'era impazienza, al Festival di Cannes, per l'apparizione della protagonista di Mal de pierres, il film di Nicole Garcia che porta in questa kermesse, ben poco italiana, un pizzico di cultura nostrana ispirandosi - seppur abbastanza liberamente - al capolavoro di Milena Angus ambientato nel secondo dopoguerra. 

La storia dell'irrequieta e sensuale Gabrielle non è più ambientata in Sardegna, ma il set allestito in Francia non toglie nulla alla forza di questa eroina di ieri e di oggi alle prese con un marito che non ama e, più in generale, con delle costrizioni sociali dalle quali si sente soffocare. Il merito di questa forza espressiva, d'altra parte, è tutto della stupenda Marion che - fasciata in un abito dorato che la consacra regina di stile sul tappeto rosso - non nasconde di sentirsi vicina a questo personaggio, quasi febbricitante nella corsa alla soddisfazione dei suoi desideri.

"Gabrielle - spiega infatti l'interprete - cerca un modo di fuggire da una realtà che non ama, è preda di una febbre, la febbre della ribellione, la febbre del desiderio ed è una che non rinuncia. Mai". Ed è proprio questa volontà di raggiungere gli obiettivi che avvicina la persona al personaggio, almeno secondo la regista dell'applauditissima trasposizione cinematografica del romanzo. "Pensavo che Marillon Cotillard fosse l'interprete ideale - spiega infatti Nicole Garcia - perché è sensuale in modo quasi animale ed è stata quasi posseduta dal personaggio. Non solo da attrice, da artista: una follia creativa".

E forse anche per merito di questa follia passionale, adesso il pubblico attende il parere della giuria mentre la splendida Marion si prepara ad attraversare il red carpet di Cannes 2016 con il suo secondo film in gara, Juste la fin du monde di Xavier Dolan. 

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