Pensione donne: perché non fuggire (e ricominciare) all’estero?

Sempre di più la pensione di donne e uomini viene dirottata all'estero dove con mille euro si vive più che bene: dai paradisi tropicali alle Filippine ecco le mete della terza età in fuga.

Sono sempre di più le pensioni di donne e uomini dirottate all'estero, nei paesi con meno pressione fiscale e più incentivi per la Terza Età.


Che la pensione delle donne valga meno si sa; che l'Italia non sia un paese per la terza età lo sanno bene i 16milioni e 259mila pensionati che fanno i conti con assegni troppo risicati. La media è 15mila euro l’anno ma il 40,3% si barcamena con meno di mille al mese: troppo poco per vivere in Italia, abbastanza per spassarsela all’estero. Non a caso, negli ultimi 5 anni i pensionati che hanno scelto un buen retiro oltre confine sono raddoppiati arrivando a quota 400mila anziani, con un aumento del 65% nel solo 2014. Tant’è: dal Centro al Sud America, dall'Asia al Portogallo si spende meno, si vive meglio e si riesce perfino a mettere da parte un po’ di soldi (per i figli in patria). Il tutto senza fare nulla d'illegale, semplicemente approfittando di regimi fiscali più leggeri. Insomma, regalarsi una seconda vita non ha prezzo.

Le mete più gettonate sono in Europa, dalla Svizzera alla Germania passando per la Francia, la Spagna, le Canarie (dove l'Iva al 4%) e il Portogallo (niente tasse per 10 anni). Ma dal 2011 gli italiani hanno squadernato l'atlante e la pensione di donne e uomini ha cambiato rotte: America Centrale, Oceania e Africa. 

Marta Scansi e suo marito, ultra settantenni torinesi, vivono da 15 anni a Cotacachi, Ecuador: “Ci siamo innamorati di questo paese in vacanza: quando siamo tornati a casa abbiamo iniziato le pratiche, tre mesi dopo abbiamo messo in vendita l'appartamento sotto la Mole. Ci bastano 500 euro al mese compreso l’affitto di 100 metri quadri di casa”. Il vantaggio, però, non è solo economico: “Solo qui puoi nuotare tra le tartarughe delle Galapagos, respirare l'Amazzonia e passeggiare sulle Ande”. Il prossimo obiettivo è comprare una casa: “con meno di 40mila euro ci aggiudichiamo un attico con terrazzo e vista sulle montagne”. 

Di incentivi all'immigrazione dorata o - a seconda dei punti di vista - all'emigrazione della pensione di donne e uomini -, sono esperti i paradisi tropicali. Panama prima tra tutti: basta una fedina penale pulita e una pensione di almeno 500 dollari al mese e lo status pensionato panamense dà diritto a sconti che includono un po' tutto. Intrattenimento, trasporti, visite mediche, ristoranti, hotel, bollette del telefono, dell'acqua. Le tasse sulla proprietà non si pagano per i primi vent'anni. Si vive con 600 euro al mese senza negarsi nulla. 

In Portogallo le pensioni di donne e uomini stranieri non vengono tassate per 10 anni.

Nella vicina Costa Rica gli italiani ci vanno da anni e si concedono anche qualche lusso. Basta una pensione di 600 euro versata in un conto locale e lo status di pensionato è garantito. “Viviamo con 1500 euro al mese - raccontano i signori Genovese, ex livornesi da 11 anni residenti a San José, la capitale -. Altrove in Sud America si vive con meno ma dopo una vita di fatica, cercavamo pace e, perché no, un po' di lusso: qui giochiamo a golf tre volte la settimana e viviamo in 400 metri quadrati di villa con giardino e vista magnifica pagata meno di 200mila euro”. 

Un altro evergreen della dorata emigrazione italiana è il Sud Est Asiatico. Nelle Filippine sono andati diritti al sodo. Per ottenere lo status di pensionati non è necessario esserlo, basta avere più di 35 anni e un deposito di 50mila dollari; superati i 50 anni la somma cala a ventimila. Se invece la pensione c'è (di almeno 800 dollari), ne bastano 10mila. Anche la Malesia ha lanciato l'amo e contenta i (ricchi) pensionati. Il minimo è un reddito di 2500 euro circa o un deposito di 37mila. Pare che la vita sia un sogno. 

Insomma, a sentir loro, l’eden dorato sembra a portata di mano. L’importante è scegliere il paese giusto solo dopo averlo visitato: “Prima di fare il passo bisogna rifletterci bene e fare periodi di prova - spiega Enrica Colasco trasferita con il marito a Bay of Island, arcipelago a nord di Auckland, Nuova Zelanda -. Abbiamo piedi e non radici eppure, agli antipodi delle nostre abitudini, dei familiari e degli amici, talvolta ci si sente sradicati. Le occasioni diventano opportunità solo se sei pronto a godertele”.

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