Porcellana, il fascino della tradizione (aspettando le alghe)
Lucente, resistente, elegante e versatile, la porcellana è l'ingrediente dei servizi da tavola e da tè di pregio. Ecco come sceglierla per una mise en place perfetta.
La porcellana è una garanzia millenaria: elegante, resistente al tempo e all’usura (a differenza della ceramica, non crepa) e lucente è dai tempi de Il Milione di Marco Polo (il primo che subì il fascino delle manifatture d’invenzione cinese) che è l’ingrediente immancabile nelle case di pregio. Chissà per quanto, ancora, dal momento che servizi di piatti, da tè, tazze e tazzine nel futuro prossimo dovranno reggere la concorrenza delle alghe. Avete capito bene: alghe dei nostri mari che, impastate ad hoc, vengono plasmate fino a evocare in tutto e per tutto la porcellana.
Alghe di porcellana
Per chi non fosse aggiornato, stiamo parlando del design biomorfico che si sta sperimentando da Hybrid Design Lab - un laboratorio di ricerca del Dipartimento di Ingegneria civile, design, edilizia e ambiente della Seconda Università degli Studi di Napoli - nel tentativo di integrare la ricerca con il design e la biologia. L’obiettivo è "ottenere prodotti più efficienti ed efficaci nelle loro funzioni", spiega Carla Langella, docente del Corso di Sustainable product di design e direttrice del polo universitario.
Le qualità migliori
Nell’attesa che le alghe soppiantino la porcellana che dalla Cina ha contagiato il mondo intero, i servizi di porcellana bianca restano gli evergreen in fatto di mise en place perfetto per ogni occasione e commensale. Senza dubbio la miglior qualità di porcellana (e anche la più cara) è la Bone China creata nell’Ottocento dall’inglese Josiah Spode aggiungendo all’impasto tradizionale (50% caolino, 25% quarzo e 25% feldspato) cenere di ossa di animali. L’alchimia ha dato vita a una porcellana dall’inconfondibile traslucenza e un raffinato color avorio.
Da un punto di vista formale, la caratteristica delle Bone China è una linea delicata e moderna raffinata da un prezioso filo di platino nei servizi di piatti, oltre a decori e forme leggermente squadrate. Seguono i marchi inglesi allineati alla Bone China: Royal Worcester, Coalport e Royal Crown Derby.
Spostandoci in Francia, non si può non citare la porcellana di Limoges, laddove la Casa Royal Limoges è una delle più antiche e rinomate della zona, spesso plasmata da artisti e designer prestati all’arte della tavola. Per quanto riguarda la qualità italiana, invece, vale la pena citare la porcellana di Capodimonte (Napoli), rinomata per la lavorazione a mano ispirata a motivi floreali. Infine, tra i marchi migliori sul mercato c’è la porcellana della Royal Copenhagen, caratterizzata dal Blue Fluted, un delicato decoro floreale in blu cobalto su sfondo bianco dallo sviluppo vagamente geometrico e spiraliforme che echeggia i motivi della filigrana.
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