Vendola papà: tra insulti e benvenuti la rete si spacca

Tobia Antonio, il piccolo nato in una clinica californiana da madre surrogata, spacca la rete: tra ironia e sarcasmo, Nichi Vendola papà diventa l'occasione per ribadire le proprie posizioni sull'utero in affitto. 

Nichi Vendola papà: grazie a una madre surrogata il politico italiano e il compagno Ed Testa sono diventati genitori di Tobia Antonio.


Nichi Vendola diventa papà e chiunque sente il bisogno di dire la sua in rete. È domenica pomeriggio quando Tobia Antonio, il figlio di Vendola e del suo compagno 38enne, l'italo-canadese Eddy Testa, nasce in una clinica californiana top secret grazie a una madre surrogata, tecnica legale negli Usa e in Canada che in Italia ha animato un acceso dibattito e infine stralciato dalla Legge Cirinnà la stepchild adoption. Passano poche ore, la notizia si diffonde in rete, alla spicciolata i politici dicono la loro e su Twitter l'hastag #Vendola diventa di tendenza. 
  
Il primo a dire la sua è Matteo Salvini, con un post su Facebook: “sono diventati 'papà', affittando l'utero di una donna californiana. Questo per me non è futuro questo è solo disgustoso egoismo". Il testimone passa al deputato Gian Luigi Gigli che chiama in causa lo "sfruttamento proletario”, poi a Maurizio Gasparri - "Questa è la sinistra italiana. Si inventano genitori dei figli di altri" -, poi a Eugenia Roccella, parlamentare di Idea che quanto meno constata quello che aveva già sottolineato Emma Bonino: “il mercato dei figli è già realtà”, perciò una legislazione in merito sarebbe così importante. Il disappunto serpeggia anche tra i banchi della Sinistra italiana: Adriano Zaccagnini invita a "non dare legittimità" all'utero in affitto, dimenticando che da quell’utero nascono esseri umani che hanno diritto ad essere riconosciuti. A proposito, è Patrizia Vendola a rispondere per le rime: "Ma tu sei totalmente sicuro che chi si presta a questa pratica sia una donna totalmente bisognosa? Cioè disperata? Tanto sicuro da giurarlo sulla testa dei tuoi figli?". Silenzio. 

Per fortuna, a confortare i neo genitori, ci hanno pensato Roberto Saviano - “Benvenuto Tobia Antonio - ha cinguettato -. L'Italia, vedrai, non sarà sempre un Paese ottuso e violento. Auguri a Nichi ed Ed!” -, Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay center, che ha colto l’occasione per augurarsi che si "allarghino le adozioni alle coppie gay" e un’insospettabile Daniela Santanchè che ha invitato i colleghi a moderare i toni: "Ogni nascita è un evento di gioia e io do il benvenuto a Tobia. Piuttosto me la prenderei con chi in Italia favorisce gli insulti a Tobia". Irrefrenabile la replica di Salvini che risponde con una provocazione: "Quando ci sarà la Festa della Mamma, questo bambino a chi lo fa il regalo? A Nichi o al suo compagno?".     

Anche su Twitter #Vendola ha tenuto banco per ore, riversando il social di cinguetti canzonatori, al massimo irriverenti. Da chi si domanda "ma una volta i comunisti non li mangiavano i bambini? Ora evidentemente li comprano”, a chi propone "ciao, sono Vendola, volevo un regalo e ho comprato un bambino" passando per chi ironizza che “l’unico problema per il figlio di Vendola sarà una ninna nanna lunga 3 ore" e chi riflette sul fatto che "Vendola e il compagno siano diventati papà dimostra che nulla è impossibile, tranne avere una sinistra unita". 

Il diretto interessato liquida tutti con la serenità di un neo papà: “Non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca”. E ancora: “Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dalla espressione ‘utero in affitto’. Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: ‘ognuno dal proprio cuor l’altro misura'”.

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