Contratto di convivenza: le Iene parlano d'amore

Contratto di convivenza: le Iene, nella puntata del 14 febbraio, hanno rimandato in onda la drammatica storia di Walter che, malato terminale di cancro, chiedeva di far valere i diritti del compagno di una vita.

Contratto di convivenza: le Iene raccontano la storia romantica e drammatica di Walter.


Contratto di convivenza: le Iene scelgono il giorno di San Valentino per tornare sul tema. In piena battaglia sul ddl Cirinnà, ripropongono la storia di Walter e del suo amore, andato in onda esattamente un anno fa.

Si sono conosciuti in un locale, uno sguardo, un braccio che si sfiora per caso, quella scintilla immediata, quel primo ti amo in riva al lago, di fronte ai fuochi d'artificio di un Capodanno passato. L'amore di Walter è Emanuele, un amore, spiega, con le ore contate. Perché quando la "iena" Nina viene contattata da Walter, lui le spiega che è malato terminale, per via di un tumore scoperto in stato avanzato. La sua principale preoccupazione, però, è il compagno che, per la legge italiana, non ha diritto, letteralmente, ad alcun diritto: "Ma l'assistenza è assistenza, come una lacrima è una lacrima", spiega lui a fatica, dal letto di ospedale: il suo amore si prende cura di lui come il più solido dei compagni. Perché impedirgli di esserlo fino in fondo, chiede l'uomo? Nello specifico, la casa dove i due hanno vissuto è intestata al primo, e in caso di morte spetterebbe, da legge, al padre.

"Non lo augureresti a nessun figlio, un futuro come questo. L'amore che provo per Walter sembra essere minore di quello di una coppia eterossessuale", scandisce lentamente Emanuele, provato dal dolore, ripercorrendo una storia che chi ha messo tempo ad arrivare ad una convivenza, anche per timore delle e per le famiglie. Quella di Walter, che non perde l'ironia neppure negli ultimi istanti, è ormai costituita solo dal padre (e dalla nuova compagna). Madre e sorella sono mancate per tumore: "Persino il cane, mi è morto!", tenta di scherzare lui. "Senza preconcetti, senza moralismi", lui mostra come i suoi genitori dapprima avessero osteggiato il suo essere gay, trattandolo da malato, da diverso. Nella malattia, si sono ritrovati: "Il suo è un modo di amare come gli altri", singhiozza l'uomo. Che, spettatore dell'amore della coppia, ha deciso di promettere al figlio morente che avrebbe lasciato tutto, casa e beni, al suo compagno. Ed è andato oltre, suggerendo lui stesso alla coppia di andare tutti da un legale, per fare testamento.

Azioni che mettono una toppa ad un vuoto che non riguarda solo le coppie omosessuali, che non possono sposarsi, ma tutte le convivenze e situazioni di fatto: "Si tratta di amore. Che poi uno lo voglia chiamare marito, famiglia... io non voglio distruggere dogmi, idee. Sei qui, mi curi, mi aiuti, mi ami: devo pensare io a tutelarti", riflette con dolcissima lucidità Walter. Nina, consultati gli esperti, spiega: esistono da un anno i contratti di convivenza, ma pochi lo sanno. Utili per definire le regole, anche patrimoniali, di una convivenza in atto. Non risolvono però il problema di questa coppia di fatto: quello di decidere a chi destinare i propri beni, infatti, è un atto di libertà assoluta, ma comunque vincolata.

"I tuoi beni sono come una torta. E la torta puoi lasciarla a chi vuoi, da testamento, ma un terzo di questa torta potrà essere sempre rivendicato dai tuoi parenti più stretti", viene spiegato a Walter. Con l'aiuto di un notaio si aggiungono una serie di accorgimenti, utili ad evitare che, un domani, intervenga il tal cugino o zio. Espedienti, che altro non appaiono che pezze messe di fronte ad un vuoto legislativo, oltre che umano. Walter ed Emanuel si scambiano anelli e promesse d'amore davanti alle telecamere: "Questo è un simbolo, perché quello che è importante è amare una persona" suggella Walter.

Walter è mancato un anno fa. Si torna al presente, alle vicende italiane, ma è evidente come il coraggio dei suoi ultimi giorni valga la pena di essere ricordato ancora oggi.

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