Donald Trump: il no a Megyn Kelly infiamma il dibattito
Donald Trump ha boicottato il dibattito televisivo tra i candidati repubblicani su FoxNews. Motivo? Non sopporta Megyn Kelly, la giornalista con cui già ebbe da ridire ad agosto.

Donald Trump non parteciperà al dibattito su FoxNews tra i candidati repubblicani per la presenza della giornalista Megyn Kelly, a lui non gradita.
Donald Trump fa quello che gli pare, al di là di ogni protocollo. Forse per questo è così popolare. Resta da capire se l’ultima delle sue non sia stata una mossa controproducente: la sera del 28 gennaio, al dibattito televisivo tra i candidati repubblicani su FoxNews, Donald Trump non ci sarà. Disertato come un invito a cena, boicottato con nonchalance. L’annuncio arriva a poche ore dalla messa in onda, tra lo sconcerto generale. A chi si domanda il perché, il miliardario in corsa per le presidenziali risponde che non sopporta Megyn Kelly, la giornalista italoamericana già finita nel suo mirino che sarà tra i moderatori.

L'origine del dibattito tra Donald Trump e Megyn Kelly risale all'agosto 2015.
In studio da Megyn, Donald Trump incassò il colpo rispondendo “mi riferivo solo a Rosie O’Donnell” ma in un’intervista alla Cnn lasciò intendere che se la giornalista era stata aggressiva era perché aveva le mestruazioni. Per citarlo: "Si poteva vedere che le usciva il sangue dagli occhi. Le usciva sangue ovunque…”. La bufera scoppiò un secondo dopo, tanto che Donald Trump prima cinguettò una toppa (peggio del buco) - “Si poteva vedere il sangue che le usciva dagli occhi e da tutte le altre parti (NASO)" - poi rincarò la dose: "Ci sono troppi pazzi del 'politicamente corretto' in questo Paese. Dobbiamo tutti tornare a lavorare e smetterla di sprecare tempo ed energie in queste assurdità".
E siamo ad oggi, con il dibattito boicottato, la Kelly che fa un monologo in tv, le femministe che iniziano ad arrabbiarsi sul serio e Donald Trump che, immortale, fa come se niente fosse. Lui le donne le ama, altroché. A cominciare da Melania Knavs, la sua bella moglie esibita in copertina - in caso di vittoria sarebbe la prima first lady ad aver posato nuda per una rivista - e smontando chi l’accusa di misoginia con percentuali e nomi. L’erede della Trump Organization è una donna - sua figlia Ivanka - e donne sono il 43% dei dipendenti. Un primato, sostiene Micheal Cohen, avvocato di Trump, in una società di quelle dimensioni. Così come è una donna a gestire le sue relazioni pubbliche: si chiama Hope Hicks, è un ex modella, ha 27 anni e secondo Donald Trump è la migliore nel suo lavoro. Mentre mezzo mondo a stelle e strisce s’interroga, preoccupata, l’altra metà lo segue, entusiasta. Lui, così tanto sicuro di sé, continua a fare ciò che gli pare.
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