Dress code: cos’è il codice di abbigliamento
Un codice di abbigliamento indispensabile per affrontare ogni situazione evitando scivoloni fashion (ed esclusione sociale). Vecchio come la civiltà, oggi è strettamente attuale ma quando appare sugli inviti ufficiali a cosa si riferisce? Ecco tutto ciò che non si può non sapere.
Dress code è un concetto mutuato dall’inglese che, in italiano, si traduce con “codice di abbigliamento”. Strettamente attuale negli ultimi tempi – durante i quali si assiste al bisogno di dettare standard modaioli e stilistici per ogni situazione – il dress code è, in realtà, vecchio come il mondo. O almeno come la società. In ogni cultura, infatti, esistono regole di buona condotta (anche) vestimentaria che sono severamente codificate e dalle quali è praticamente impossibile esimersi se si vuol rimanere inseriti nel contesto.
Il codice di abbigliamento
Il codice di abbigliamento culturale varia di società in società e si trasmette ai suoi componenti attraverso un insieme di regole – normalmente tacite e taciute – che riguardano il modo di vestire. Tutte le culture hanno il proprio dress code, più o meno severo, e questo riguarda anche (e soprattutto) i vestiti tipicamente professionali come i camici dei medici e le divise dei militari. Anche e soprattutto ma, è chiaro, non solo perché le regole del buon vestire coinvolgono anche la quotidianità e, dunque, interessano tutti. Quando? Sempre! Dal look per l’ufficio a quello per il parco giochi con i figli, dall’outfit per la palestra a quello per una serata tra amiche, ogni abbigliamento è infatti molto formalizzato e, pur adeguandosi allo stile di ognuno, deve muoversi all’interno di confini ben precisi. Se per il daily outfit, però, le scelte sono talmente quotidiane (appunto) da sembrare banali, è più interessante farsi un’idea dei dress code più formali che vengono imposti da cerimonie e occasioni sociali in pompa magna.
White Tie
Il dress code più formale in assoluto tra tutti quelli che possono campeggiare su un cartoncino di invito è quello che esorta gli ospiti a presentarsi in “White Tie” vale a dire “Cravatta bianca”. Riservato alle occasioni davvero molto speciali (ed estremamente formali), questo codice di abbigliamento prevede il frac per gli uomini da abbinare a papillon bianco con camicia e gilet egualmente immacolati. Per le signore, invece, le regole vestimentarie indicano nell’abito lungo l’unica scelta possibile (meglio se di colore classico, sostanzialmente o blu o nero) mentre è assolutamente vietato sfoggiare bigiotteria e tenere i capelli sciolti.
Black Tie
Un po’ più comune - ma comunque sinonimo di eleganza assoluta – l’invito che prevede il “Black Tie” (letteralmente “Cravatta nera”) e dunque, sostanzialmente, obbliga gli uomini a sfoggiare uno smoking. Per le signore, invece, la scelta si fa (un po’) più varia con la possibilità di scegliere un abito da cocktail – mai sopra il ginocchio – oppure un abito lungo.
Cocktail Attire
Terzo esempio di dress code elegante è il Dress Code “Cocktail Attire” che è un po’ più informale dei codici di abbigliamento che prevedono lo smoking o il frac e che permette ai signori di scegliere semplicemente un abito (purché scuro) mentre invita le loro accompagnatrici a prediligere un tailleur da sera o, evidentemente, un abito da cocktail.
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