Prostitute in strada: affari d’oro sotto Natale
Sotto Natale si registra un picco di infedeltà coniugali: tra chi va con le prostitute per strada e chi si concede la scappatella con il collega d'ufficio, le feste portano in dono parecchie corna.
Sotto le feste le prostitute hanno la fila in strada e per far sesso negli stanzini degli uffici si deve prendere il numerino. Se lo scenario è ovviamente esagerato, la tendenza rispecchia la realtà: in barba alla tradizione che accredita alla primavera il picco dei tradimenti, la stagione ideale per regalare un bel paio di corna al consorte è l’inizio dell’inverno.
A sostenerlo sono le dirette interessate (le prostitute) e una statistica che ha passato al setaccio circa duemila inglesi impiegati presso il brand di intimo Ann Summers. Ebbene, se Lady Lucifer, dominatrice di Manchester e rappresentante della categoria (di lusso) conferma che “Dicembre è sempre uno dei mesi più indaffarati, seguito da gennaio. La mia teoria è che i clienti spendano la tredicesima per trattarsi bene, si danno una ricompensa, fanno uno strappo alle regole, come infrangere la dieta mangiando torrone”; a far scoccare la scintilla erotica negli uffici sarebbero i party natalizi: “il 39% degli interpellati hanno fatto sesso durante una serata natalizia legata al lavoro - tira le somme l’indagine inglese -. Una percentuale maggiore ha raccontato di aver baciato un collega durante una festa di Natale in ufficio”.
Se nel Regno Unito il podio dei traditori se lo aggiudicano esperti informatici (76%), legali (74%) e impiegati nelle risorse umane (72%), l’Italia è il Paese con il record d’infedeltà coniugali sul luogo di lavoro, seguita da Germania, Francia e Inghilterra. Secondo una recente ricerca dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani il 60% delle scappatelle - i più attivi vivono e lavorano a Milano, Roma, Bologna, Torino e Napoli - si consuma negli ospedali e nelle cliniche, negli studi professionali, nelle redazioni giornalistiche, nei pubblici uffici e nelle banche. Insomma, non si salva nessuno.
Tendenza popolare anche in Inghilterra dove gli incontri ravvicinati (e fedifraghi) avvengono per lo più nei parcheggi e in sala riunioni, mentre il 18% opta ancora per il caro e vecchio ripostiglio. D’altra parte, rivela l’indagine, il trend parte dai vertici: “In termini di gerarchia aziendale, pare che il 'buon esempio' arrivi proprio dai dirigenti senior, che si danno da fare al 65%, mentre i junior che si danno alle follie natalizie sono il 28%; quanto al personale, la percentuale parla del 26%”.
Insomma, prima dell’immersione nell'atmosfera del Natale pare che in tanti si concedano un'allegra scappatella con la collega o con la prostituta: “Lavoro spesso a Capodanno - fa sapere Lady Lucifer -, in molti preferiscono passare la serata con una mistress o con una prostituta, invece che con la fidanzata o moglie”. Il fatto è che, incassi alla mano, le professioniste del sesso racimolano più clienti durante la pausa pranzo e tra le 16 e le 19 e il cliente tipo non è certo un uomo solo bensì “uomini arrapati che si ritrovano la tredicesima in tasca e la spendono per un pompino - svela Lady Lucifer -. È uno stereotipo quello secondo cui sono gli anziani e gli abbandonati a cercare la prostituta. Qui vengono giovani, sposati, gente con lavoro, famiglia e relazioni sociali”. Gente che ha voglia di farsi un regalo e già che c’è lo fa anche alla compagna (o al compagno).
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