Affida a Facebook i messaggi d'amore del 1915 e le restituisce ai discendenti
Gina Teliho, 40enne di Atlanta, ha ritrovato in soffitta un plico di messaggi d'amore del 1915: per ritrovare i discendenti delle lettere e restituire il malloppo si è affidata a Facebook.
Quando Gina Teliho, 40enne di Atlanta, ha trovato in soffitta quel plico di messaggi d’amore datati 1915 non ha avuto dubbi: se per trovare il destinatario delle lettere ci voleva un miracolo, per risalire ai discendenti poteva affidarsi (anche) alla rete. È bastato postare su Facebook le foto delle missive tutte cuori e cuoricini e mettersi in attesa. Da una bacheca all’altra, come ormai succede di continuo, hanno attraversato il mare magnum virtuale fino a portarla a quel Kelly Arnold, 65enne pronipote di quel Norman T. Arnold che aveva scritto parole di passione a Hannah, la donna che sarebbe poi diventata sua moglie.
"Sono rimasta colpita dalla caparbia di Gina e di tutto il tempo che ha speso in questa ricerca", ha commentato Kelly, incredula di fronte a quei fogli ingialliti pieni d’amore, scritti a partire dal 1915 e inviati dalla Pennsylvania all'Illinois. A complicare la ricerca il fatto che la data delle missive precedesse di vent’anni quella della costruzione della casa: a risolvere l'impasse uno storico che le consiglia di andare al Kenan Research Center di Atlanta per recuperare l'albero genealogico della famiglia Arnold e cercare di risalire al parente più vicino a quel Norman T. Arnold che firmava le lettere. Scava oggi, scava domani, Gina ritrova un certo Paul T. Arnold che aveva abitato nella sua casa nel 1947. A questo punto metà del lavoro è fatto.
Il resto lo fa ancora attraverso Facebook: pubblica sulla bacheca di Buckhead (il quartiere di Atlanta) le immagini e lancia un appello. "Le risposte che ho ricevuto mi hanno lasciato senza fiato - ha raccontato alla Abc -. Una marea di gente mi ha dato idee, suggerimenti e molto sostegno per quello che stavo facendo. Non avrei mai potuto immaginare quanto quest'avventura avrebbe affascinato la comunità".
Finché, un bel giorno, intercetta Kelly Arnold, nipote di Paul T. Arnold e pronipote di Norman T. Arnold: "Quando l'ho contattato l'ho colto di sorpresa" ha raccontato Gina, che vive a soli 32 chilometri di distanza da Kelly. "Penso che stessero ristrutturando la mansarda e che vi stessero costruendo il pavimento e forse è spuntata una scatola o qualcosa del genere" ha ipotizzato Kelly cercando di spiegarsi come mai le lettere fossero finite nella soffitta di Gina. Che, a sua volta, le ha riesumate quando ha deciso di fare dei lavori in casa.
Consegnato il malloppo, Gina si è ritrovata con le mani vuote e un po’ di amaro in bocca: ”Chissà se la mia casa nasconde altri tesori segreti da scoprire" si è domandata una volta che la missione era stata compiuta. Malinconia che ha contagiato anche Kelly: “Quando ho guardato le missive, ho notato che erano indirizzate ad Hannah Arnold, Ridgway, Pennsylvania, senza un indirizzo preciso. È stato come tornare indietro nel tempo. Mi ha ricordato un'epoca e un luogo più semplici rispetto a oggi". Tuttavia, sono (anche) storie a lieto fine come questa a rendere questi tempi moderni memorabili ai posteri.
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