Moda: Valentino da Parigi guarda all’Africa e alle immigrazioni
Per Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli l’unica standing ovation della Settimana della Moda di Parigi. La collezione Valentino ricca di contaminazioni, rimandi e attualità che guarda all'Africa e alle immigrazioni.
Valentino guarda all’Africa e alle immigrazioni e, dalla Settimana della Moda di Parigi, presenta una collezione che profuma di orizzonti lontani e si colora di fantasie etniche decorando i corpi con abiti che sembrano tattoo. Ma non solo.
Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, infatti, attingono liberamente (e abbondantemente) dalle culture che li circondano a ogni latitudine rielaborando i codici più rigidi delle diverse tradizioni e mescolandoli (con l’ormai consueta maestria) per ottenere un risultato completamente nuovo. Nuovo e applauditissimo.
Ed ecco che “i Valentino”, come li chiamano gli addetti ai lavori, portano a casa l’unica standing ovation di questa ormai conclusa Settimana della Moda parigina. Perché ci riescono? Perché sono capaci di muoversi senza allontanarsi, perché sono in grado di utilizzare i materiali più ricercati in una veste inedita (chiffon ricamato, pizzo accoppiato alla pelle, rete di cuoio annodata a mano, raffia intrecciata) e – soprattutto – perché, sul lato dei tagli, optano per l’invincibile linearità dello stile sofisticato facendo un uso abbondante di tuniche e sul lato dei colori ancorano la collezione alla terra (ebano, avorio, nero, sabbia, rosso cupo, verde).
Completano l’opera accessori forse non portabili ma senz’altro scultorei, che cambiano l’outfit nella sua interezza regalando quel famoso “tocco in più”, e un massiccio realismo. “Abbiamo sentito l’esigenza di allontanarci un po’ da Roma — raccontano loro -, di guardare al mondo della immigrazioni, alle altre culture che oggi sono sotto i nostri occhi e che sono uno stimolo continuo. Una rilettura però non come una cartolina colonialista ma pensando a stratificare, incrociare per arrivare a nuovi equilibri”.
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