Oscar 2016: nomination per l'Italia con "Non essere cattivo" di Claudio Caligari

"Non essere cattivo", la pellicola postuma di Claudio Caligari, è in nomination per rappresentare l'Italia agli Oscar 2016 nella selezione per il miglior film in lingua straniera. 

"Non essere cattivo" di Claudio Caligari in nomination per rappresentare l'Italia agli Oscar 2016.


Sarà Non essere cattivo, il film postumo di Claudio Caligari, il regista scomparso lo scorso 26 maggio, a rappresentare l'Italia agli Oscar 2016 con una nomination per la selezione del miglior film in lingua straniera. Tutti d’accordo i membri della Commissione di selezione - il Direttore Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Nicola Borrelli, il compositore Nicola Piovani, il regista Daniele Luchetti; le produttrici Tilde Corsi e Olivia Musini, il distributore Andrea Occhipinti, il Presidente Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Stefano Rulli, e i giornalisti Natalia Aspesi e Gianni Canova - che, riuniti nella sede romana dell'Anica lo hanno preferito alla concorrenza che aveva schierato, tra gli altri, Il Giovane Favoloso di Mario Martone, Mia madre di Nanni Moretti e Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio.

Finito di girare ad aprile 2015, la pellicola è stata presentata fuori concorso alla 72esima Mostra del cinema di Venezia da Valerio Mastrandrea, che è anche coproduttore del film oltre che ad essere stato un grande amico del regista scomparso a 67 anni dopo una lunga malattia. Perfettamente inserito nella tradizione cinematografica del regista protagonista della (poco nota) scena underground italiana, racconta la vita border line di alcuni ragazzi di Ostia, novelli "ragazzi di vita", tra delinquenza, droghe ed eccessi degli Anni Novanta.  
 
Una nomination che verrà annunciata il 14 gennaio 2016 e, senza dubbio, avrebbe riempito di orgoglio Caligari, uomo tanto schivo quanto capace di indagare i meandri più reconditi della società. A cominciare da Amore tossico, la pellicola del 1983 che ha portato sul grande schermo i ragazzi eroinomani romani rendendoli protagonisti del loro personale dramma al posto degli attori. Una scelta insolita, che convinse la giuria della Mostra del Cinema di Venezia che gli tributò il premio speciale De Sica, accanto a colossi come Fellini e Antonioni. 

Sono solo tre, i film della sua carriera. Ma l'occhio di Caligari, sempre attento a scavare nella cruda realtà che è più facile ignorare, ha scritto pagine e pagine del cinema italiano underground. Tanto che ora lo si può considerare, a pieno titolo, un vero e proprio precursore scomodo che, secondo la tradizione, è destinato ad avere più successo dopo la sua morte. 

Ha sempre conosciuto i film che ha fatto - scriveva Mastrandrea all’indomani della sua scomparsa -. Li ha mangiati, bevuti, e vomitati prima di farli diventare un film. È stato forse l’ultimo intellettuale vecchie maniere. Con la capacità di sporcare la propria anima e la propria intelligenza del nucleo essenziale di quello che si apprestava a raccontare (…). Claudio ha perso ai rigori, che si sappia questo. E ai rigori non è mai una sconfitta reale”. Tanto che ora, Claudio e la sua macchina da presa porteranno la bandiera dell’Italia a Los Angeles dove domenica 28 febbraio verranno consegnate le statuette più ambite.

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