Behnaz Shafiei, la motocrossista di Teheran che sfida gli ayatollah

Sulla sua moto da cross, Behnaz Shafiei è una giovane donna iraniana decisa a rompere un tabù. Secondo la legge degli ayatollah non potrebbe neppure guidare una due ruote in strada: figurarsi in pista, tenendo presente che l’opinione generale (quella degli uomini, almeno) è che lo sport non sia cosa per le donne e “tantomeno questo: le donne dovrebbero restare in casa a cucinare”, hanno ripetuto in molti a Benhaz. 

La centaura 26enne, però, non ha nessuna intenzione di arrendersi: “Voglio dimostrare a queste persone che si sbagliano”, racconta. Non sarà facile, soprattutto se si pensa che pochi giorni fa la sua connazionale Nilour Ardalan, capitana della nazionale iraniana di calcio, non ha potuto partecipare a una partita all’estero perché il marito ha deciso di impedirglielo dopo una lite in famiglia. Risultato: l’Iran deve rinunciare a una delle sue colonne a centrocampo proprio nell’anno in cui è riuscito, per la prima volta, a qualificarsi per la fase finale della Coppa d’Asia.

Tant’è. Benhaz ha già ricevuto diversi inviti per gareggiare all’estero, ma non ha potuto accettare: “Non ho il denaro necessario”, spiega. Aggiungendo che in Iran non è neppure facile trovare qualcuno disposto a sponsorizzare un’impresa del genere sfidando i divieti delle autorità religiose. 

Sia come sia, lei non si fa intimidire: “da undici anni a questa parte mi alleno tre volte a settimana, è la mia passione e voglio coltivarla. Per farlo potrei trasferirmi definitivamente all'estero, ma non ne ho le possibilità economiche. Io, comunque, non ci rinuncio”. Così Benhaz continua ad allenarsi tra dossi e salti, volando leggera con la sua moto e il casco in testa al posto del velo. C’è da scommettere che si sentirà ancora parlare della ragazza che coltiva il sogno di rappresentare l’Iran in una competizione internazionale: diventando, davvero, la prima motocrossista di Teheran.