Dimissioni subito dopo il parto (come Kate Middleton)?

Il Torregalli di Firenze propone per le neomamme la dimissione precoce subito dopo il parto, in stile Kate Middleton, se mamma e bambino stanno bene. Troppo o troppo poco tempo? Lo stesso dibattito si è aperto sugli inserimenti all'asilo.

Mamma e bambino dimessi a poche ore dal parto, se stanno bene e non ci sono complicazioni. Come Kate Middleton.


Dimissioni poche ore dopo il parto, come Kate Middleton? Di fronte al progetto pilota dell'ospedale di Torregalli a Firenze c'è chi s'indigna e chi si scandalizza: "A rischio la salute delle puerpere e dei neonati cacciati prematuramente dall'ospedale!" insorge uno dei lettori del sito de La Nazione, storico quotidiano fiorentino.

Eppure, quello che in Italia viene accolto come un tabù, all'estero è la norma. E non crea particolari problemi. Come dimostrato dall'ampia copertura dedicata a Kate Middleton durante i suoi due parti: persino la (probabile) futura regina d'Inghilterra è stata rispedita a casa poche ore dopo aver dato alla luce i suoi due bambini. Non si tratta certo di manie di star: la pratica è comune a molti Paesi anglosassoni e nessuno, una volta creati dei protocolli che salvaguardano la salute, ne ha messo in dubbio l'efficacia e la sicurezza.

L'ospedale fiorentino ha in mente, per le dimissioni precoci, un rientro in famiglia tra le 6 e le 24 ore dopo il parto, con appuntamenti di controllo già fissati. Ma l'idea è di partire con alcuni casi soltanto: "La proposta è rivolta per il momento a donne che abbiano già avuto almeno un parto e senza precedenti ostetrico/neonatologici negativi, con una gravidanza giunta al termine fra le 37 e le 42 settimane, e con decorso normale del parto e nelle 2 ore dopo il parto" ha spiegato Paola Del Carlo, direttrice della struttura di ostetricia e ginecologia dell'ospedale. Nessuna paura, le mamme non vengono abbandonate, ma entro le 24 una ostetrica della Asl si presenterà a casa per una visita a domicilio, mentre tra le 48 e le 96 ore ci sarà un primo controllo in ospedale, per mamma e pupo. La prima visita puerperale, presso il consultorio di riferimento, avviene entro sette giorni.

Non si tratta dell'unico caso che, in questi giorni, mette le madri italiane al confronto con quelle di altri Paesi. Anche l'apertura delle scuole ha acceso il dibattito sulla necessità di lunghe ore richieste ai genitori per l'inserimento (che ora è stato sostituito dal vagamente faunistico "ambientamento"). Dall'altra parte però, i commenti che hanno invaso social network e testate giornalistiche vanno spesso in una direzione: il timore che il bambino possa sentirsi traumatizzato dal distacco. Anche in questo caso c'è chi ricorda che scuole materne e asili francesi e inglesi in territorio italiano usano le stesse regole che valgono da loro in patria: mezz'oretta per i saluti dopodiché, prima mamma e papà smettono di stringere il pargolo a sé, meglio è. Dalle pagine del blog 27ora del Corriere della Sera parla una mamma tacciata per snaturata quando ha saltato il delicato momento del primo giorno d'asilo, a Milano. Mentre a Londra, dopo una breve attesa, è stata allontanata, con l'invito a pensare di più alla autonomia della prole ed evitare il dannoso approccio protettivo, tutto italiano.

Madri snaturate o salvatrici di mancati bamboccioni, il dibattito è aperto. Comunque facciano, per le mamme non è mai una passeggiata.

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