Dario Argento: i 75 anni del maestro del brivido

Dario Argento, il maestro del brivido riconosciuto in tutto il mondo compie 75 anni. Dopo una vita al cinema ora sta scrivendo "Suspiria de Profundis" una serie tv ispirata al libro che già lo ispirò nel 1977.  

Il regista Dario Argento è nato il 7 settembre 1940.


Il maestro del Brivido Dario Argento ha spento 75 candeline. Nato a Roma il 7 settembre 1940, il regista che ha costruito una carriera all’insegna della suspence guarda con desolazione - per quanto riguarda l’horror - al panorama italiano che, al momento, non sembra aver sfornato nessun erede all'altezza del suo talento. "La scena cinematografica, in questo periodo è molto ricca - ha detto il celebre regista all'Adnkronos - ci sono tante cose interessanti che vengono dall'Oriente, dall'America ma anche dall'Europa, per esempio in Francia. Il cinema italiano? Forse è un po' assopito".

Di sicuro chi non si assopirà molto facilmente saranno gli spettatori della serie televisiva Suspiria de Profundis, al momento ancora in fase di scrittura ma che tra un paio di anni regalerà nuovi terrori a tutti gli appassionati: “La storia - ha spiegato il regista in occasione del premio Fiesole ai Maestri del cinema - è tratto dal libro di Thomas de Quincey del 1830, a cui mi ispirai per alcune storie del mio film del 1977. È una serie tv di 12 puntate ambientata a Londra nel 1840. Può sembrare paradossale ma si è più liberi in tv che nel cinema, ci sono meno censure”. 

Nel frattempo Suspiria, il capolavoro di Dario Argento, tornerà sullo schermo nell’interpretazione di Luca Guadagnino, a cui il regista ha ceduto i diritti senza nascondere il sospetto che il remake sia solo un'operazione commerciale: "Credo che Suspiria sia stato già abbastanza efficace" ha aggiunto Dario Argento al riguardo, ritenendo non necessaria una nuova versione.

Tant’è, ormai siamo abituati agli alti e ai bassi, all’ironia e alla depressione, alla timidezza e alle paure tipici di Dario. Per non parlare degli imprevisti (passò tre giorni in carcere per detenzione di hashish) e delle storie d’amore contrastate (con Marilù Tolo, per esempio, che definì aggressiva). Più di ogni altra cosa, però, sono le sue pellicole a raccontarlo. Quei film che gli hanno tributato una fama mondiale e il rispetto di autori con John Carpenter, George Romero e del grande Stephen King, ricevendo anche l’omaggio di Wes Craven con un cameo in Vampiro a Brooklyn del 1995.

Da L’uccello dalle piume di cristallo che (unico film italiano) sbancò il box office Usa a Il gatto a nove code, passando per Quattro mosche di velluto grigio e l’impareggiabile Profondo rosso, il film col quale Argento porta “alla massima estenuazione il rituale di ferimenti, mutilazioni, morti violente che il disegno del thriller, nella sua classica articolazione di visione del delitto, indagine, rivelazione del colpevole, gli consente”, il suo talento ha incollato alla poltrona milioni di spettatori. 

Il suo 75esimo, ha detto, sarà un compleanno semplice come semplice, solitaria e lontana dai red carpet, è la sua quotidianità: una cena al ristorante in compagnia delle figlie. Ma gli auguri di Asia sono arrivati di mattina, su Instagram, con una foto privata  di 39 anni fa che ritrae Dario Argento in versione papà amorevole, con un’Asia in fasce e una vita tutta davanti. Un'altra delle mille facce di Dario, da sempre alle prese con il proprio doppio, la sua ispirazione, la sua croce e la sua delizia.

"Siamo in due - ha confessato, a proposito, a Repubblica nel 2012 -. La mia parte oscura e io. Dialogo con lei in un regime di separazione, non ci siamo mai visti. Nemmeno adesso, qui". E ancora: "Credo lo sia dalla nascita. Vorrei poterlo incontrare anch'io, un giorno, l'altro Dario. Mi piacerebbe parlargli e farmi mettere a parte di qualche suo segreto". Un incontro che gli appassionati sperano sia rimandato il più lontano possibile perché dietro ai capolavori del maestro c'è l'altro "io": "In verità io sono un uomo banalissimo, il mio doppio no - confessava - Non cerca l'ispirazione dai giornali. Lui sa che il cinema è invenzione, se no è un documentario. Si cala nelle proprie viscere, un pozzo in cui c'è di tutto. Buio, sibili di serpenti, palpiti di cuore, piume d'uccello, pianti di bambino, specchi che riflettono le facce dei morti, resti di vecchi carillon la cui molla conserva qualche sussulto di carica". 

Copyright foto: Kika Press/Instagram@Asia Argento
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