Seno rifatto: salute prima di tutto
La mastoplastica additiva e lipofilling sono due tecniche usate per aumentare il volume del seno con la chirurgia. Il dottor Carlo Magliocca, chirurgo plastico, spiega tutto quel che c'è da sapere sull'intervento.
Sarà naturale, resteranno le cicatrici, mi pentirò della scelta? Cambiare la forma del proprio corpo non è una scelta semplice e ogni considerazione in merito è personale. Ma, in quanto tale, non può essere presa con leggerezza. Se si vuole procedere con un aumento del seno, usando una mastoplastica additiva o il lipofilling, prima di tutto è importante arrivare alla decisione in modo consapevole e informato, come per tutti gli interventi. Il dottor Carlo Magliocca, della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre) e chirurgo plastico a Roma, ci spiega cosa avviene prima, dopo e durante la scelta.
Cos'è la mastoplastica additiva?
Per mastoplastica additiva si intende un intervento di chirurgia estetica volto ad incrementare il volume delle mammelle migliorandone al contempo, ove necessario, anche la forma.
Cos'è invece il lipofilling al seno?
Il volume delle ghiandole mammarie può essere incrementato sia utilizzando una coppia di protesi mammarie sia utilizzando lo stesso tessuto adiposo della paziente. Il lipofilling consiste, appunto, nel prelevare, mediante un’aspirazione “dolce” con siringa e microcannule, tessuto adiposo dalla regione addominale, o dalla regione trocanterica o ancora dall’interno delle cosce. Il tessuto adiposo, dopo opportuno trattamento, può essere utilizzato per aumentare il volume delle mammelle.
Come arrivare alla scelta con serenità?
Una donna che intende sottoporsi ad un intervento chirurgico di mastoplastica additiva deve essere consapevole che l’intervento potrebbe provocare una modifica dello schema corporeo. È necessario non richiedere mai un aumento eccessivo. La correzione deve essere contenuta per poter ottenere un aspetto armonioso e proporzionato a tutto il corpo, naturale e tale da non far apparire la paziente come una “maggiorata". Abitualmente, per poter far meglio capire la correzione che intendo eseguire, faccio indossare alle pazienti delle protesi di prova, i cosiddetti sizer, che oltre a mostrare il possibile risultato abituano e rendono consapevole la paziente del come saranno le nuove mammelle.
Come scegliere un centro e un medico di fiducia?
Il mio consiglio è quello di affidarsi sempre a medici specialisti in chirurgia plastica e che ne abbiano una comprovata esperienza a livello nazionale. La scelta del chirurgo a cui affidare la propria immagine, in assoluta sicurezza, non è facile. Le pazienti dovrebbero sempre chiedere al professionista scelto di mostrare le immagini relative al pre ed al post intervento tutti i casi clinici che rispecchino da vicino il proprio.
Quali esami servono prima della mastopastica?
Prima dell’intervento, oltre alle normali analisi del sangue di routine, all’elettrocardiogramma e alla radiografia del torace, è bene sottoporsi ad una ecografia delle mammelle e, dopo i quarant’anni, anche ad una mammografia. È assolutamente necessario e sicuro escludere una patologia mammaria in atto al momento dell’intervento.
Quali sono i principali tipi di protesi oggi usate?
Le protesi attualmente in commercio sono tutte di ottima qualità e molto sicure. Possono avere una forma rotonda o una forma anatomica (le cosiddette protesi a goccia). Il loro contenuto è silicone coesivo, cioè una tipologia di silicone che garantisce che non ci saranno fuoriuscite anche in caso di rottura della membrana esterna. Sicurezza innanzi tutto. La superficie esterna è rugosa (in gergo, tesaurizzata) o rivestita in schiuma di poliuretano, un materiale che ne evita la contrattura capsulare, la complicanza più frequente dell’intervento.
In gravidanza le protesi possono dare problemi?
Assolutamente no. Le protesi sono sicure sia in gravidanza sia nel puerperio. Si può allattare in piena sicurezza e senza rischi per il lattante.
Quanto dura l'intervento di mastoplatica?
La durata dell’intervento chirurgico dipende dal singolo caso clinico, ma generalmente è contenuta tra i 60 ed i 90 minuti. L’anestesia è generale.
Quali sono i pro e i contro del lipofilling?
Il principale vantaggio del lipofilling è che è possibile ottenere un risultato estetico simile alle protesi mammarie senza utilizzare delle protesi mammarie. Il principale svantaggio è che il tessuto adiposo innestato può andare incontro ad un parziale riassorbimento e spesso è necessario sottoporsi ad un secondo lipofilling per ottimizzare il risultato.
Quali sono i costi?
In genere i costi sono sovrapponibili per entrambe gli interventi e sono contenuti in una falce compresa ragionevolmente tra i 7500 euro ed i 9500 euro.
Il risultato è sempre naturale?
Se si sceglie il chirurgo giusto e le protesi corrette i risultati sono sempre naturali ed eleganti. Io personalmente preferisco utilizzare impianti anatomici, perché nella mia esperienza danno i risultati migliori e più naturali.
Come scegliere tipo e dimensione della protesi?
Un chirurgo attento deve saper valutare età, altezza, peso, dimensioni del torace ed in genere tutta la conformazione fisica della paziente prima di fare qualsiasi valutazione e scelta. È fondamentale, inoltre, valutare con attenzione sia il tipo di cute che la qualità e la quantità del tessuto mammario che rivestirà la protesi.
Come e cosa valuta prima dell'intervento?
In una paziente molto magra e con scarsa quantità di ghiandola mammaria è assolutamente necessario garantire una buona “copertura” delle protesi e posizionarle retromuscolari. Al contrario se è già presente una quantità di ghiandola mammaria sufficiente a garantire una ottimale copertura della protesi è possibile l’impianto posteriormente alla ghiandola, retroghiandolare, appunto. Io personalmente prediligo la sede retromuscolare perché, soprattutto a distanza di anni, maschera bene i bordi delle protesi e i risultati sono più stabili e duraturi. La sede retromuscolare andrebbe evitata solo nelle pazienti che svolgano intensa attività sportiva.
Restano cicatrici visibili dopo l'intervento?
Anche se la cicatrizzazione è individuale e diversa da paziente a paziente generalmente le cicatrici sono impercettibili, sia che venga utilizzato un accesso periareolare che al solco sottomammario piuttosto che ascellare.
Come funziona il periodo post-operatorio?
Dopo l’intervento è bene mantenere un periodo di riposo di almeno venti giorni evitando sforzi muscolari e la guida di auto o motoveicoli. Nel primo mese è indicato l’utilizzo di un reggiseno compressivo sportivo. Non ci sono controindicazioni assolute per il sole, basta proteggere le cicatrici con un buon filtro solare, sebbene io personalmente preferisco evitare l’intervento nella stagione calda.
Quali sono i rischi?
Non esistono rischi specifici. Molto dipende dalla scelta del chirurgo e delle protesi utilizzate che devono essere di marca acclarata e di qualità. È corretto però che tutte le pazienti sappiano che le protesi mammarie vanno, nel tempo, incontro ad usura. È prudente e sicuro un controllo dal proprio chirurgo almeno una volta l’anno e sostituire le protesi in un arco temporale compreso tra i 10 ed i 15 anni. Sicurezza innanzitutto.
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