Jane Birkin contro Hermès: "togli il mio nome dalla borsa"

Jane Birkin, attrice di Blow up, si infuria con Hermès, il fondatore della mitica borsa che porta il suo cognome, dopo aver scoperto, attraverso un video, il maltrattamento riservato ai coccodrilli prima di essere sacrificati per realizzare l'It bag.


Jane Birkin contro Hermès per il maltrattamento dei coccodrilli nella realizzazione dell'iconica borsa.


Aria di tempesta nel mondo della moda, bersaglio facile degli animalisti. Protagonista della crociata contro il maltrattamento degli animali, stavolta è Jane Birkin che dona il nome alla mitica borsa di Hermès da almeno 30 anni. L'accordo, a quanto pare, potrebbe saltare su richiesta dell'attrice di Blow up, che infuriata con la casa di moda parigina, pretende che il suo nome non rappresenti più l'iconica it bag.

A scatenare una così drastica decisione, un video diffuso dall'organizzazione animalista Peta, che mostra le torture subite dai coccodrilli prima di venir macellati per realizzare la famosa Hermès Bag. Conosciuta per le sue inchieste segrete volte a scoprire i maltrattamenti subiti dagli animali utilizzati a scopi alimentare o d'abbigliamento, la Peta ha mostrato come i coccodrilli - anche molto piccoli - vengano appesi ancora vivi ad un uncino di metallo.

Così, l'attrice, dopo aver scoperto il video su Youtube, ha chiesto la rescissione del contratto che lega il suo nome ad Hermès e alla sua intramontabile borsa. "Dopo essere stata avvisata delle pratiche crudeli subite dai coccodrilli durante la loro macellazione per la produzione di borse Hermès che portano il mio nome, ho chiesto al gruppo Hermès di dare un altro nome alla Birkin bag fino a quando l’azienda non implementerà migliori pratiche che rispondono alle norme internazionali per la produzione di questa borsa".

L'azienda, intanto, si difende dalle accuse dimostrandosi scioccata dalle immagini e aprendo un'inchiesta volta a verificare che l'azienda texana dove il video è stato girato sia davvero rea di tali reati e che Hermès ne sia complice. "È da oltre 10 anni che organizziamo visite mensili ai nostri fornitori controlliamo le loro pratiche e la loro conformità con le norme di macellazione stabilite da esperti veterinari e dalla Fish and Wildlife, e le regole stabilite dalla Convenzione di Washington del 1973 che definisce la protezione delle specie in via di estinzione”.

Copyright foto: Kika Press
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