Yoga, asana per mente e corpo

Dalla meditazione agli asana anticellulite, Cristina Bazzanella, insegnante del centro Bali Yoga di Milano, ci spiega tutto quel che c'è da sapere sullo Yoga.

Lo Yoga è una pratica antichissima, che mira al benessere del fisico, per arrivare alla totale pace nella meditazione.


Lo Yoga è sempre più amato: fa bene al corpo, rilassa la mente. Ma di cosa si tratta, da dove arriva questa pratica antichissima e cosa sono i famosi asana, le posizioni alla base dello Yoga? Cristina Bazzanella, insegnante del centro Bali Yoga di Milano, ci spiega tutto. 

Quali sono le origini dello Yoga?

Nasce in India ed è una pratica antichissima, si data a 5 mila anni prima di Cristo, ma è stata importata in Italia principalmente negli anni Sessanta del secolo scorso.


Cosa significa Yoga?

Significa unione, e questa parola va intesa in vari modi, come unione tra il sé universale e quello individuale. In Occidente diremmo che è l'unione tra corpo, mente e spirito.


Qual è lo scopo dello Yoga?

Gli otto rami dello Yoga dettano le regole per raggiungere un senso di liberazione e beatitudine. Una serie di aforismi che descrivono questa pratica ci arrivano da un testo antichissimo, lo Yoga Sutra di Patanjali


Quali sono gli otto rami?

Tramandati dal saggio Patanjali Maharishi negli Yoga Sutra, gli otto rami sono una serie progressiva di gradini o discipline che purificano la mente e il corpo, portando finalmente lo yogi all’illuminazione. Si tratta di: Yama, o i divieti; Niyama o i doveri; Asana o le posizioni che ci aiutano a mantenere forte ed elastico il nostro corpo; Pranayama cioè a regolazione e controllo del respiro; Pratyahara ovvero il ritiro dei sensi al fine di acquietare la mente; Dharana o la concentrazione; Dhyana o la meditazione e Samadhi cioè lo stato supercosciente. 


Gli asana in particolare cosa sono?

Attraverso l'esecuzione di alcune posizioni il corpo trae dei benefici. Ci sono diverse tecniche per l'esecuzione degli asana, adatte ad ogni individuo: ci sono stili che prevedono ritmi più lenti o più dinamici. Ogni posizione fa parte di una sequenza, quindi durante una lezione di Yoga di solito l'insegnate lavora su questa, o su delle singole posizioni.


Qual è lo stile di Yoga più tradizionale?

Lo Hatha Yoga, che prevede in realtà poche posizioni, ma che devono essere mantenute correttamente e a lungo, parliamo anche di diversi minuti per ogni asana. Lo scopo finale è fare in modo che il praticante mantenga a lungo la posizione del loto, che è la posizione che si fa durante la meditazione. Attenzione però: non si tratta certo di una posizione complicata di per sé, ma l'estrema difficoltà, per la quale serve preparazione, è la capacità di mantenersi stabili molto a lungo, anche per un'ora. 


E lo Yoga dinamico, qual è?

Si chiama Vinyasa, è uno stile che dà una bella accelerata al ritmo e alle posizioni, è più veloce, di solito preferito dai più giovani.


Ci sono controindicazioni?

No, ognuno come dicevamo è libero di trovare lo stile e la tecnica più adatta a lui. Ci sono al massimo alcune posizioni, in particolare quella invertita, sconsigliata a chi soffre di cuore o di glaucoma agli occhi. Ma qualsiasi problema specifico va comunicato all'insegnante, così che sappia anche consigliare degli asana particolarmente adatti a quella persona. 


Ma lo Yoga fa bene al corpo, oltre che allo spirito?

Certamente. Tra le altre cose, è indicato per le articolazioni, ginocchia e polsi. La sua pratica aiuta ad avere un corpo flessibile. Ed è molto indicato per lavorare sul sistema riproduttivo, ci sono degli asana specifici per il ciclo irregolare. Ci sono ginecologi che consigliano lo Yoga dopo il parto, alle pazienti che devono risollevare il pavimento pelvico. Va bene anche per chi soffre di disturbi intestinali o di stomaco. Anche gli organi interni traggono beneficio dal continuo strizzamento e allungamento, che li ossigena. 


Tra i tanti, c'è un asana anticellulite?

Certo, una posizione che ha il potere digestivo, drenante e anticellulite, contro il ristagno di acqua nelle gambe. Si chiama Virasana: ci si siede con le gambe piegate, ginocchia a terra e talloni ai lati dei glutei. La versione con la schiena a terra si chiama Supta Virasana. Salamba Sarvangasana è invece una posizione che stimola il metabolismo: ci si sdraia a terra e si sollevano le gambe, le mani sono dietro la schiena. Si portano le gambe indietro e si poggia il mento sulle clavicole. Si dice che questa sia la madre di tutti gli asana.


Ci possono riuscire tutte?

Sì, ma per prima cosa bisogna ricordare che la seconda va evitata per i primi tre giorni del ciclo mestruale. E in generale, è meglio avvicinarsi allo Yoga con l'aiuto e il supporto di un esperto.

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