#Lady Oscar, l'eroina manga più celebrata della Rivoluzione

Il 14 luglio non è solo l'anniversario della presa della Bastiglia, l'assalto che nel  1789, a Parigi, è diventato il simbolo della Rivoluzione Francese ma anche quello della morte di Lady Oscar, l'eroina manga che ha un posto speciale nel cuore di intere generazioni.

Lady Oscar, l'eroina manga creata dalla penna di Riyoko Ikeda morta il 14 luglio 1789.


Il 14 luglio 1789 moriva Lady Oscar. Trauma mai superato” cinguetta Analysepois.  Nell’anniversario della presa della Bastiglia la rete celebra non solo la Rivoluzione Francese che ha chiuso un’era - anche se ai tempi non fu chiaro fin da subito tanto che l’assalto all’antica prigione-fortezza simbolo della monarchia fu annotato dallo stesso Luigi XVI sul suo diario con un laconico “niente” - ma soprattutto la dipartita dell’eroina manga dai capelli biondi. L'hashtag #Lady Oscar spopola, la madamigella nata donna, cresciuta come un uomo, diventata adulta a Versailles, al fianco di Maria Antonietta negli ultimi anni dell’Ancien Regime e morta da rivoluzionaria, tra i tumulti dell’assalto, con il cuore spezzato per il suo Andrè colpito da una pallottola vagante e fiaccata dalla tisi ha un posto speciale nel cuore di molti. “Difficile capire se oggi #14luglio sia festa francese o commemorazione della morte di Lady Oscar…” scrive Marco Rossi.  

Tant’è: se la generazione degli anni Ottanta (e quelle dopo) ha studiato quella storia è anche grazie a lei, la Lady nata nel 1972 dalla penna di Riyoko Ikeda sbarcata nel piccolo schermo italiano del Biscione dieci anni dopo. Un’eroina simbolo dell’emancipazione femminile: “Cominciando a immaginare Lady Oscar - ha raccontato Riyoko Ikeda in un’intervista - ero sicura che la storia di una ragazza che aveva sacrificato la sua infanzia e i suoi sogni avrebbe colpito il cuore di tutti. In particolare in Giappone cominciarono a identificarsi con Oscar le donne osteggiate sui posti di lavoro, anche oggi succede e mi sorprende”.

Si è detto di tutto sulla vera storia di Madamigella Oscar: che in realtà fosse un uomo travestito da donna e messo da Luigi XVI a protezione della Regina, che fosse la summa delle donne soldato nelle campagne napoleoniche, o, perfino, la milanese Francesca Scanagatta vissuta dal 1776 al 1864 e divenuta alfiere e “ufficiale dell'Imperial Regio Esercito di Sua Maestà Imperiale l'Imperatrice Maria Teresa”. 

A ben vedere, il mistero non fa che accrescerne il mito. L’autrice, Riyoko Ikeda voleva raccontare le vicende delle tre "rose di Versailles" - Maria Antonietta, Hans Axel von Fersen e Oscar François de Jarjayes -, amiche complici, divise tra balli, amori e combattimenti  in una Francia alle porte della Rivoluzione. Una soap per l’infanzia senza il “vissero felici e contenti” e per questo immortale.

Lady Oscar è la donna che si ribella al suo destino, arriva a Palazzo e lo difende con la spada ma quando capisce che i tempi sono maturi abbandona Versailles e la Guardia Reale, e guida l’assalto alla presa della Bastiglia. Una donna che scopre il vero amore quando ormai è troppo tardi, giusto il tempo di riconoscerlo, una combattente che dà l’ordine del “fuoco” ai suoi uomini appena prima di morire, lasciando tutti i suoi giovanissimi fan con i fazzoletti in mano, volando in cielo, come una colomba. “Ma siamo tutti rasserenati dal fatto che prima sia riuscita a trombarsi André”, come ricorda con efficacia TaniaCips.

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