Morto il Dottor Zivago, addio a Omar Sharif
Michel Dimitri Shalhoub, che si faceva chiamare Omar Sharif dopo la sua conversione all’Islam, conobbe la celebrità con “Lawrence d’Arabia” e l’adattamento cinematografico de “Il Dottor Zivago”. Oggetto di una fatwa nel 2005 decise di tornare in Egitto ritirandosi dalle scene.
Se n’è andata a 83 anni la “leggenda araba” di Hollywood Omar Sharif, noto al grande pubblico per la sua interpretazione in Lawrence d’Arabia e ne Il Dottor Zivago. A dare il triste annuncio sono stati per primi i siti egiziani poi ripresi dalla BBC dopo la conferma ufficiale del suo unico figlio, Tarek, con il quale viveva in compagnia dei due nipotini. La causa è stato un infarto.
Il mondo del cinema piange così questo grande interprete, classe 1932, che si avvicinò al cinema, come ebbe modo di raccontare lui stesso nell’autobiografia, dapprima quasi per caso. Correva l’anno 1953 e Michel Dimitri Shalhoub, questo era il suo vero nome, si era appena laureato in matematica e fisica al Cairo quando fu scelto dal regista Yossef Chahine per Lotta sul fiume. Il successo fu immediato. In otto anni interpretò oltre 20 film nel suo paese natale e, forte dell’approvazione ricevuta in patria, nel 1961 si presentò a David Lean durante il casting per Lawrence d’Arabia e conobbe la gloria internazionale vestendo i panni dello Sceriffo Alì. Nel 1965 fu nuovamente Lean che lo volle per l’adattamento cinematografico del Dottor Zivago con il quale ottenne la definitiva consacrazione nel mondo del cinema.
Solo successi dunque? In effetti no. Appassionato di bridge, sul quale scrisse anche un manuale, l’attore fu infatti – almeno per un certo periodo della sua vita - irresistibilmente attratto dal tavolo verde fino ad arrivare al punto di dover recitare per poter pagare i debiti di gioco. La causa con la quale lui si giustificò fu la strana vita quotidiana degli attori. "Finisci a fare una vita in totale solitudine – raccontava infatti nel libro sulla sua carriera - alberghi, valigie, cene senza nessuno che ti metta in discussione. L'attrazione del tavolo verde per me diventò irresistibile. E ci ho sperperato delle fortune. A un certo momento ho capito e ho deciso di smettere anche con il bridge per non sentirmi prigioniero delle mie passioni. Facevo film per pagare debiti e alla fine mi sono stufato".
Noia che si unì nel 2005 alla fatwa di cui lui, convertito all’Islam per sposare l'attrice Faten Hamama, fu oggetto dopo la sua interpretazione di San Pietro e dopo la quale decise di tornare a vivere in Egitto. Qui si è spento a causa dell’Alzheimer del quale soffriva e Hollywood, oggi, non può che piangere questo grande interprete venuto da lontano.
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