Rinoplastica: la chirurgia contro i difetti del naso

Naso nuovo, rinoplastica e rino-tip: le proporzioni perfette, le cicatrici, i costi. Il professore Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) spiega tutto quel che c'è da sapere.

Intervento estetico o funzionale, in anestesia locale o totale. Le varianti, quando si parla di chirurgia del naso, sono molte.


Da Cyrano de Bergerac a Dante Alighieri, per non parlare di Cleopatra e, più di recente, Barbra Streisand, Sarah Jessica Parker o Agnese Landini in Renzi. Sono molti i personaggi famosi che sono passati alla Storia per questioni di naso, che a lui devono la propria notorietà oppure, semplicemente, quel qualcosa che rende il proprio volto originale e interessante. Ma, di mezzo, c'è chi con un naso importante non sa convivere, chi osserva con orrore la sua ineluttabile caduta (al pari, peraltro, di quanto gli sta attorno) e chi, semplicemente, è stanco di vivere in apnea. Il professore Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) spiega come risolvere tutti questi dubbi.

I nasi importanti sono sempre anti-estetici?

Lungo, corto, largo o stretto, un naso imperfetto può stare molto bene in un volto purché in armonia con gli altri elementi del volto stesso. Per esempio, un viso dal mento pronunciato sarà reso più armonioso da un naso altrettanto importante, mentre un nasino piccolo e stretto risulterà stonato in una persona dalla corporatura massiccia.

Esiste la misura perfetta per il naso?

Io credo di no, tranne che per un elemento: il cosiddetto angolo naso-labiale, ovvero l’angolo che il naso forma nella sua parte inferiore, vicino al labbro. Perché il naso risulti proporzionato, questo angolo nelle donne deve avere una misura compresa tra i 95 e i 105°. Ma come dicevo, misurazioni a parte, in sintesi il bel naso è quello che sta bene con il resto del volto.

Anche il naso subisce l'effetto del tempo?

Di solito non ce ne accorgiamo, ma sì, subisce le tipiche trasformazioni dell'età. Colpa della forza di gravità, o la ptosi, per usare un termine medico. Ovviamente coinvolge maggiormente organi pesanti e molli, come il seno, ma il suo effetto tuttavia si fa sentire anche sul naso, soprattutto sulla punta, che tende ad abbassarsi.

Come si "alza" il naso?

Se il problema è solo estetico, cioè se non ci sono problemi di respirazione, la correzione avviene in pochi minuti in sala operatoria, con la cosiddetta rino-tip. Di solito l'intervento avviene in anestesia locale e si provvede così a rimodellare le cartilagini della punta, con l’effetto di alzarla e ruotarla verso l’alto. L’operazione non lascia cicatrici visibili, perché le incisioni sono tutte interne.

Un intervento più radicale cosa riguarda?

Tendenzialmente i distretti anatomici interessati dall’intervento, ossa e setto, sono gli stessi sia per l’intervento funzionale, sia per quello estetico.

Cosa si intende per rinoplastica?

Si tratta dell’intervento che permette di correggere il dorso del naso, ad esempio eliminando la gobba, e di risolvere eventuali problemi di respirazione. Intervenire sulle parti ossee comporta ovviamente traumatismi notevoli, con lividi e gonfiori che scompaiono completamente solo dopo diverse settimane e un tutore rigido che va portato per una decina di giorni dopo l’intervento.

Quali sono le cause?

Le difficoltà nella respirazione solitamente sono causate da ossa nasali che hanno subito un trauma, oppure da un setto deviato dalla nascita. In questi casi si procede insieme alla correzione funzionale e a quella estetica.

In entrambi i casi, cosa succede in sala operatoria?

Per l'intervento estetico, Il chirurgo corregge la punta, riportandola in alto se è cadente, accorciandola se è lunga assottigliandola se è a patata. Poi si rimodellano le ossa nasali e il setto, responsabili di buona parte dei problemi di respirazione.

Quanto dura la convalescenza?

In media 7 giorni, ma il naso deve essere seguito per 6-12 mesi. Dopo 2-3 giorni si rimuovono i tamponi. I lividi si attenuano spontaneamente e scompaiono entro 2 settimane. Dopo 6-10 giorni si rimuove il tutore rigido, lo splint, e a questo punto è già possibile apprezzare il miglioramento del naso, ma il risultato definitivo si apprezza dopo il riassorbimento completo del gonfiore che avviene in 8-10 mesi.

Le cicatrici come saranno?    

La cicatrizzazione è un processo fisiologico geneticamente determinato. Questo significa che la cicatrice non dipende completamente dalla bravura del chirurgo perché il tessuto cicatriziale, nel caso di questo intervento, si trova quasi completamente all’interno del naso.

Cosa consiglia a chi ha "problemi di naso"?

Se il problema è solo estetico, io suggerisco di provare a convivere con il proprio naso, a meno che non causi problemi psicologici o di relazione. Invece l'intervento è da fare quando il naso compromette la respirazione. Respirare male può causare sinusiti, bronchiti, riniti e otiti.

Quali sono i costi?

Quando ci sono difficoltà respiratorie, l'intervento è a carico del SSN, ma non se è dovuto a esigenze estetiche. In entrambi i casi, prevede anestesia totale e una notte di ricovero. Sempre con l'eccezione del cosiddetto intervento di rino-tip, il rimodellamento della punta del naso, in anestesia locale.

 
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