Scabbia: nuovi casi a Bari. Come prevenire il contagio
Allarme scabbia. A Bari sono stati registrati dieci casi tra i dipendenti, così mentre l'ospedale interessato prende le sue contromisure, ci si interroga su questa malattia, per capire come si è trasmessa e come prevenire il contagio.
I dieci casi di scabbia si sono verificati all'ospedale Di Venere di Bari. Si tratta di sette infermieri e tre medici, e i contagiati provengono tutti dal reparto di Cardiologia, hanno spiegato i rappresentanti sindacali alla stampa. Certo, è sconcertante pensare che ad essere colpita sia una struttura ospedaliera, lì dove, più che mai, prevenzione e rispetto delle norme di sicurezza che tutelino la salute dei lavoratori dovrebbero essere all'ordine del giorno. D'altra parte, precedenti casi si erano già verificati a Milano, in seguito al forte afflusso di migranti e asilanti di qualche settimana fa. Ed è fuor di dubbio che molte strutture ospedaliere vedano ogni giorno un andirivieni di malati, parenti e visitatori provenienti da tutto il mondo, tra turisti italiani e stranieri, o migranti.
Nel frattempo a Bari le procedure per la messa in sicurezza della struttura sanitaria sono state avviate e i ricoveri temporaneamente bloccati. I pazienti meno gravi sono stati trasferiti ad altri ospedali, mentre tutti gli altri degenti (non trasportabili) e i medici sono stati sottoposti a profilassi. Mentre i loro colleghi, positivi alla malattia, resteranno a casa sotto terapia per una quindicina di giorni.
La scabbia
Qualche indicazione precisa sulla scabbia arriva dal Ministero della Sanità, che ricorda che la malattia non è altro che un’infestazione dovuta a un acaro, parassita, lo Sarcoptes scabiei var. homini, la cui femmina depone le uova sotto la superficie cutanea, che emergono dopo 3-4 giorni, provocando arrossamento, prurito intenso e piccoli rilievi sulla pelle, puntiformi e di colore rosso-bruno. Brutta a vedersi, si tratta per fortuna di una patologia banale, precisa il Ministero, contro la quale esistono farmaci efficaci e a basso costo.
La trasmissione
Sono molte le Asl cittadine che, allertate dai recenti casi, pubblicano informative per i propri utenti e pazienti. Quella di Milano spiega che la trasmissione avviene per contatto personale, quindi da cute a cute, oppure tramite abiti e altri effetti personali.
La terapia
Quando viene diagnosticato un caso di scabbia, cosa si può fare? Come si accennava, il Ministero ricorda che la prassi prevede cure semplici e non costose. Nello specifico, la biancheria, non solo abiti ma anche lenzuola e asciugamani, vanno lavati ad alte temperature (almeno 60°) e poi esposti a lungo all'aria, perché i parassiti muoiono dopo pochi giorni, se non vengono a contatto con la pelle. Per il paziente, la terapia e profilassi sono decisi dal medico, ma di solito basta l'applicazione di una crema apposita, antiparassitaria, ed eventualmente un altro prodotto da spalmare lì dove il prurito è molto forte, per ridurre il fastidio.
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