Morta Laura Antonelli, addio alla diva di "Malizia"

L'attrice è deceduta a 74 anni, nel corso della sua carriera ha recitato anche sui set di Luchino Visconti ed Ettore Scola. Dopo l'arresto nel 1991 la sua vita si fece più riservata e, il 22 giugno, Laura Antonelli è morta a Ladispoli in solitudine. 


L'attrice Laura Antonelli, diva in "Malizia", è deceduta a Roma a 74 anni. Viveva in solitudine, il corpo ritrovato dalla domestica.


È morta Laura Antonelli e il mondo del cinema saluta la 73enne diva tormentata di Malizia. A dare la notizia, nella mattina di lunedì 22 giugno, è stata la donna delle pulizie che, arrivata nell’abitazione di Ladispoli, vicino a Roma, ha trovato la Antonelli esanime e ha dato immediatamente l’allarme al personale sanitario che, arrivato sul posto, non ha potuto che constatare il decesso. Le cause, dunque, restano ancora tutte da chiarire  e aggiungono un ultimo tocco di mistero a questa grande attrice dalla carriera dirompete e dal crollo inarrestabile.

Istriana di nascita, il suo nome vero era infatti Laura Antonaz, debuttò nel cinema appena 25enne (con Le sedicenni di Luigi Petrini del 1966) dopo alcune apparizioni come attrice di fotoromanzi, iniziate subito dopo il suo arrivo a Roma da Pola. Per assistere al suo primo, grande, successo, però, bisogna aspettare fino al 1971 con la conquista di Jean-Paul Belmondo (in Gli sposi dell’anno secondo di Jean-Paul Rappeneau) e il plauso, del pubblico, al suo fascino morbido in Il merlo maschio, la commedia erotica di Pasquale Festa Campanile nella quale recitò in veneto. Il boom di celebrità e fama, però, arrivò due anni dopo con Malizia di Salvatore Samperi che, tra vestagliette succinte e maliziose calze con la riga, la consacrò una diva del cinema italiano. 

Da quel momento in poi la seduzione sul grande schermo sarebbe stata il suo asso nella manica anche sui set dei ruoli più impegnativi con registi del calibro di Luchino Visconti (L’innocente nel 1976) e Ettore Scola (Passion d’amore del 1981). Fascino, classe e savoir faire sarebbero però  stati destinati ad esaurirsi con l’ingresso negli “anta” e la voglia di conquistare anche un settore, quello del cinema comico, fino ad allora poco frequentato. 

Superati gli anni Ottanta all’insegna delle commedie, seppur di poco successo, ecco però il dramma del decennio successivo che inizia con quell’arresto per il possesso di droga che condizionerà tutto il resto della sua vita. Era il 1991 e i carabinieri trovarono nella sua villa di Velletri ben 36 grammi di cocaina condannandola, dopo qualche giorno di carcere a Rebibba, agli arresti domiciliari. In quello stesso anno tentò un ritorno alle scene con il remake di Malizia (l’infelice Malizia 2000) che però non piacque né alla critica né al pubblico. 

Dopo quel set decise di ritirarsi dalle scene, esplorando la fede, vivendo con una pensione minima e in solitudine. Ed è così, sola, che la collaboratrice domestica ha trovato, per l’ultima volta, l’indimenticabile diva che ha fatto sognare generazioni di italiani. 

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